Anno di evidente criticità in attesa di una ripresa che potrebbe arrivare nell’arco di una stagione. Le difficoltà del 2011 sono a tal punto tali da richiederebbe incentivi per uscire dalla crisi: è quanto afferma Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) in una analisi dettagliata che sa di realismo e si tinge di ottimismo in ottica futura. “ANCMA – si legge nella nota di riferimento – guarda fiduciosa al futuro cercando nuovi mercati e possibili sbocchi esteri ma anche con grande preoccupazione per quanto riguarda il mercato interno”.
A tali considerazioni si è giunti nel corso dell’assemblea annuale dell’associazione. Il consolidato del primo semestre, ciclomotori e veicoli immatricolati, prosegue la dichiarazione ufficiale dell’ANCMA
“dovrebbe portare a un mercato pari a 190.700 unità -21% rispetto allo stesso periodo del 2010. Sarà molto difficile – prevede Ancma – recuperare nella seconda parte dell’anno i volumi persi finora. Per il 2011 è assolutamente necessario un intervento a sostegno del mercato interno con incentivi per il settore bici ma soprattutto per il settore moto”: sono le affermazioni di Corrado Capelli, Presidente Confindustria Ancma.
Il primo semestre di quest’anno si avvia a chiudere con circa 155.400 immatricolazioni (-20%), al di sotto delle previsioni di inizio anno. Per il mercato delle bici non vengono dati semestrali ma nel 2011 si prevede stabilità del mercato, condizionato da una difficoltà nei primi mesi e di una ripresa in primavera. Nel 2010 le vendite sono scese del 7% (1.771.000 pezzi) dopo un 2009 in crescita grazie agli incentivi statali. Nello stesso anno l’Italia ha comunque registrato un dato di crescita nell’export (+5,4%, 1.534.000 bici vendute), confermandosi il paese che esporta più biciclette in Europa, mentre la produzione totale Š scesa rispetto al 2009, registrando un saldo negativo del -4% (2.489.000 pezzi). L’anno scorso è stato negativo anche per il comparto dei quadricicli, che, con circa 7.000 veicoli venduti, ha fatto registrare perdite del 13% rispetto all’anno precedente. I primi 5 mesi del 2011 hanno confermato la sofferenza del mercato, con una flessione del -22% e punte del -34% nel mese di marzo”.