Alla soglia dei 40 anni, Max Biaggi di smettere non ha proprio voglia. E lo ribadisce, con fermezza e sicumera, nel corso del prnultimo giorno di Eicma 2011 presso i padiglioni meneghini di Fiera Milano. Il centauro romano, in maniera assai diferente dal collega Loris Capirossi (che è più giovane di due anni), ha deciso che la carta di identità non conti nulla se la voglia è una voglia da morire.
Il campione del mondo Superbike del 2010 in sella ad Aprilia (gradino più bassso del podio, per lui, quest’anno) ha salutato gli appassionati durante il sabato di visita al Salone del motociclo e ha assicurato che lui no. Col fischio che termina qui:
“La voglia di andare avanti c’è come c’è quella di allenarmi. Ho un contratto con Aprilia fino al prossimo anno, la mia quotidianità è la moto. Poi tra un anno solare vedremo. Ho dodici mesi davanti e sono lunghi, non sarà facile tornare a fare i risultati del 2010″.
Con un occhio al passato più recente, Biaggi si dice sicuro di aver fatto
“il pieno di sfiga, non mi sono fatto mancare niente. Quando all’inizio dell’anno abbiamo incollato il numero uno sulla moto abbiamo usato la colla sbagliata, si è staccato subito”.
Poi, chiosa finale con vena polemica nei confronti di Marco Melandri, suo avversario (spesso anche qualcosa di più) in Sbk:
“Sono contento per Carlos (Checa, vincitore Sbk 2011, ndr), meglio lui che… meglio lui che altri (Melandri è arrivato secondo, ndr)”.
Ha virato in conclusione:
“No, dico meglio lui perchè ha quasi la mia età e non avrà più molte occasioni, solo per questo dico meglio lui…”.
Domanda: ma perché uno fa fatica a cogliere l’occasione per stare zitto e fare più bella figura? Nel giorno della tragedia sfiorata e a poche settimane di distanza dal decesso di SuperSic, perché fomentare mal di pancia per niente?