E’ accaduto ieri sera a Bari, nel quartiere Poggiofranco e – localizzando ancora meglio – nei meandri di via Campione.
Il proprietario di una Suzuki 1000 aveva deciso, utilizzando le opportunità garantite dalla rete che riesce a varcare confini spaziali in un lasso di tempo minimo, di metterla in vendita su internet.
Pensata ovviamente redditizia, visto che in poco tempo gli sono state formulate diverse offerte d’acquisto.
Ecco allora che, fissato l’appuntamento con un papabile acquirente, in loco si è presentatato un giovane – cui la vittima ha attribuito un’età approssimativa di 25 anni – con la classica frase di circostanza.
Roba del tipo:
“Ok, sono interessato, ma prima di dire di sì vorrei provarla”.
La buona fede. Uno dice, alle volte, la buona fede. Invece, poi, vatti a fidare. Da buon (troppo buono) venditore, la vittima ha acconsentito. Da gran truffatore, il papabile acquirente s’è svelato per ciò che era. Appunto, un truffatore. Salito in sella, si è allontanato con la motocicletta facendo perdere ogni traccia di sè.
Immediata la denuncia che ha fatto scattare le indagini da parte delle forze dell’ordine. La particolarità della situazioone, sta nel fatto che il truffatore era giunto all’appuntamento a bordo di una Fiat Panda rimasta lì, nel parcheggio in cui era stata ubicata.
Che fosse la maniera di procedere a uno scambio di vetture, roba del tipo
“mi dai la Suzuki e ti lascio la Panda?”.
Potrebbe essere, visto che solo a proporlo – una Panda per una Suzuki – io dico che ci si potrebbe anche vergognare.