Forse i campioni li si riconosce proprio in questa maniera: quelli, cioè, che nel momento di difficoltà o appena dopo un rodaggio veloce, riescono a dare il meglio di sè e ribaltare ogni dato oggettivo. L’oggettività in questione portava a dire che per Marco Simoncelli, l’esperienza in superbike fosse un bel biglietto turistico da aggiungere alle proprie conoscenze personali. Non ci si aspettava chissà che, salvo la proposizione del suo infinito potenziale.
Out alla fine della prima gara di Imola di fronte a quasi settanta mila spettatori, e grandissimo terzo alla fine della seconda. Il podio è garantito: prova straordinaria di Simoncelli, bravo a recepire gli errori della prima prova e metterli subito in cascina. Per non ripeterli più. A condurre le danze uno spettacolare Michael Fabrizio, in grado di mettrli tutti in fila e migliorare la terza posizione della prima manche: l’italiano è impeccabile e chiude in testa tenendo dietro la furia di Noriyuki Haga che, complice la giornata pessima di Ben Spies (fuori dal podio in entrambe le circostanze), è tornato leader del campionato. Ora il giapponese guida con 391 punti contro i 388 del texano.
Non si discute, tuttavia, su un dettaglio: i protagonisti della seconda prova sono in assoluto Michael Fabrizio e Marco Simoncelli. Ad Haga va più che bene così:
“Sono contento per il risultato. La prossima tappa di Magny Cours darò il massimo perchè è una pista che mi piace e Spies non la conosce. Farò il possibile per vincere”.
Al settimo cielo anche Michael Fabrizio:
“Dedico questa vittoria a mio figlio Nicolas e ringrazio lo staff medicoper gli antidolorifici alla spalla sinistra”.
Simoncelli è la burla di sempre:
“Prima della gara Giampiero Sacchi scherzando mi ha detto di non fare la ‘cazzata’ di arrivare davanti al numero 3 (Biaggi, ndr). Ma io ho fatto la ‘cazzata”.
Max Biaggi, quarto dietro Simoncelli, nasconde l’amarezza:
“Ho avuto meno grip rispetto a Gara 1. Più forzavo e più la situazione peggiorava. Per cui ho dovuto gestire la situazione. Il sorpasso di Simoncelli non me lo aspettavo in quel punto. E’ stata una manovra un po’ così, ma ne siamo usciti illesi. Ha fatto una bella gara, il talento c’è l’ha. Poteva permettersi di ‘strafare’ perchè non si giocava nulla. Io invece ho pensato al campionato. Dopo il Nurburgring avevo 20 punti di ritardo da Jonathan Rea, ed ora il quarto posto è lontano solo sei”.