Il dato di fatto pare il migliore degli elementi possibili – o se non altro il più oggettivo – per analizzare la gara di MotoGP di Indianapolis 2012 messa in scena da Valentino Rossi e dalla sua Ducati. E quel dato di fatto dice che il Dottore, in sella alla due ruote di Borgo Panigale, abbia preso due secondi e mezzo a giro da Dani Pedrosa, vincitore della gara. A conti stilati su foglio, viene fuori che il tavulliano – già unitosi in matrimonio con Yamaha per le stagioni 2013 e 2014 – abbia chiuso a quasi un minuto di ritardo da Pedrosa, in settima posizione.
Che vi sia ben poco di cui essere soddisfatti lo sa bene anche Rossi, che oviamente non aspettava un miracolo ma credeva di poter essere più competitivo di così:
“Gara difficile. Speravo di andare meglio, ma non ci sono riuscito per il caldo: la sterzo mi si è chiuso un paio di volte e ho pensato solo ad arrivare in fondo e di non ripetere la caduta di Laguna Seca. Faccio molta fatica con le piste che girano a sinistra come questa, ma non sappiamo esattamente perchè. Speriamo di fare un pò meglio nelle piste più amiche come Brno dove dovremo fare un lavoro migliore”.
Dopo quella della Repubblica Ceca, ci sarà la gara di casa per eccellenza per Rossi, a Misano, che è a pochi chilometri da Tavullia:
“Lì speriamo di fare bene, faremo anche dei test prima della gara. Vediamo”.
Il fatto che dopo la firma con Yamaha le performance con la Ducati siano in calo infastidisce Rossi:
“Il contratto dell’anno prossimo non cambia nulla, il mio impegno non è diverso da quello che avevo prima, è che dalla gara del Qatar che le cose non vanno, ci sono ancora sette gare, forse abbiamo un’altra occasione per fare meglio. Dopo due anni così difficili, devo vedere come andrà con la Yamaha. Dalla prima volta che ho usato la Ducati sono rimasto indietro in classifica, vorrei tornare dov’ero. Yamaha è la casa più forte. Ritroverò Lorenzo che non sbaglia mai e porta a casa il massimo ma il problema non è lui, sono io che devo tornare competitivo”.