Qualifiche di MotoGP ad Aragon, Spagna, all’insegna della Yamaha e di Jorge Lorenzo che, dopo aver sfruttato solo parzialmente le libere del venerdì a causa delle cattive condizioni meteo, si è rifatto con gli interessi nel turno del sabato pomeriggio chiudendo con il miglior tempo: per il centauro provvisoriamente in testa alla classifica piloti crono fermo sull’1’49”404.
Il tempo vale allo spagnolo la prima posizione in griglia in vista del gran premio di domani, uno dei più importanti della stagione di Lorenzo che in caso di vittoria potrebbe piazzere una buona ipoteca sulla vittoria finale. A tenergli testa – ed è possibile che sia il liet motiv da qui al termine – il diretto rivale per la conquista dell’iridato nonché connazionale del centauro Yamaha, Dani Pedrosa su Honda.
Per Pedrosa il crono migliore è stato di 1’49”492, a 88 centesimi di distacco da Lorenzo. Alle spalle del duo – proiettato a fare corsa a sè – l’inglese Cal Crutchlow che ha chiuso in 1’49”576.
Immediatamente dopo, lo statunitense Ben Spies (1’49”748), in sella all’altra Yamaha ufficiale che apre i battenti alla seconda fila per la quale si sono classificate anche la Honda Lcr del tedesco Stefan Bradl (1’50”034) e la Yamaha Tech 3 di Andrea Dovizioso (1’50”241), primo degli italiani.
In terza fila la Honda del britannico Jonathan Rea (1’50”410) e le Ducati di Valentino Rossi (1’50”949) e dello statunitense Nicky Hayden (1’51”013), entrambi alle prese con cadute che ne hanno condizionato in maniera più o meno evidente la qualifica. Se da un lato Rossi è riuscito a salire sulla moto e tornare in pista, dall’altro l’americano ha chiuso in anticipo le prove ufficiali a scopo precauzionale.
L’osservazione di fondo, inevitabile anche per le innumerevoli aspettative che hanno fatto seguito alla gara di Misano in cui Rossi era riuscito a tornare sul podio occupandone il gradino mediano, è che le Ducati sembrano ancora distanti dalle migliori due ruote e le innovazioni tecnico-strutturali recentemente introdotte a questo punto potrebbero non essere sufficienti per colmare o ridurre notevolmente il gap.