Ciò che non ti distrugge, ti rafforza. Potrebbe essere questo il leit motive che sta segnando questi primi tempi di Valentino Rossi tornato tra le amorevoli braccia di mamma Yamaha. Dopo due anni trascorsi in sella alla Ducati, il Dottore si confessa al quotidiano sportivo francese L’Equipe, ammettendo di aver pensato anche al ritiro.
“C’e’ un detto che dice che si esce più forti da un periodo difficile, staremo a vedere. ma da parte mia penso di non avere imparato nulla da questi due anni”.
Una dichiarazione piuttosto forte da parte di Valentino, che ha passato due anni, forse i più lunghi della sua carriera, come ‘uno qualunque’, titolo che non gli si è mai risultato familiare.
“Sono naturalmente molto deluso dai risultati – dice il campione – e altrettanto dal non essere riuscito a far progredire la moto per farle vincere qualche gara. O, anche senza parlare del vincere, solo a farla andare più veloce. È una grande mancanza”.
Per questo alla fine del Motomondiale 2012, Vale ha fatto presto i bagagli ed è tornato ‘a casa’, dove ha vinto tanto e ancora tanto vuole continuare a vincere.
“Non avevo bisogno di vivere due stagioni così difficili, ma dai, chissà che non mi permetta di apprezzare di più quello che vivrò con la Yamaha. Non penso di avere perso nulla dal punto di vista del pilotaggio. Sono ancora in forma e molto motivato”,
spiega Rossi. Prossimo a spegnere le 33 candeline, Valentino si prepara a disputare il suo dodicesimo mondiale in Moto Gp e mentre piloti più giovani hanno deciso di appendere il casco al chiodo (come Stoner) o magari ci stanno pensando (come Lorenzo), a Vale non sfiora nemmeno l’idea.
“Ogni sportivo dovrebbe continuare finché ne ha la voglia, perché quelli che si fermano troppo presto finiscono per rimpiangere la decisione presa. Non ho mai pensato ad andarmene in pensione – spiega – l’ho capito in questi due anni. Spero proprio di continuare a essere un pilota, anche dopo le moto, senza dubbio sulle quattro ruote. Non renderò di certo allo stesso livello che in moto, ma mi impegnerò allo stesso modo”.
E allora che dire: bentornato Valentino!