Questa volta non sbaglierà. Non si farà condizionare dall’amore che egli stesso mette al primo posto. Amore per i motori e per gli uomini, a meno che questi ultimi non siano alla stregua di meri calcolatori. Amore per un marchio che lo ha rivoluto a casa dopo il passaggio in Ducati nel 2010.
Valentino Rossi si è confidato con il magazine tedesco Speedweek, parlando del suo futuro e giurando eterno amore alla casa giapponese. Le sue parole, di fatto, costituiscono una smentita per tutte le indiscrezioni che volevano Rossi in Suzuki a partire dal 2015. Indiscrezioni alimentate dal fatto che tra 2 anni Suzuki sarebbe gestita dall’uomo che portò in Yamaha “Il Dottore”: Davide Brivio.
Brivio, peraltro, fu nell’entourage di Rossi fino a pochi mesi fa seguendolo anche nell’esperienza in Ducati. Ma il campione delle due ruote ha dichiarato che non lascerà il colosso nipponico. Lo ha fatto per andare in Ducati ed è stato un errore. Lì, come ha detto Rossi al giornalista tedesco, le moto si fanno seguendo i consigli degli ignegneri e non quelli dei piloti.
Rossi, ora, ha le idee chiare su tutta la linea:
Fu un errore dire alla Yamaha nel 2010 di scegliere tra me e Jorge. All’inizio non capivo perchè la Yamaha aveva ingaggiato Jorge. Con gli anni poi ho capito che fecero bene perchè dovevano pensare al futuro. Inoltre io nel 2010 ero preoccupato perchè Furusawa, mio amico in Yamaha, doveva andare in pensione perciò non sapevo se la casa di Iwata senza di lui avrebbe continuato a trattarmi nello stesso modo. Ora so che mi preoccupai senza motivo. Yamaha mi sta trattando nello stesso modo in cui mi seguiva allora.