Il motomondiale è molto seguito, soprattutto dai giovani, per cui non stupisce che sia proprio il motomondiale a capitanare questa iniziativa pubblicitaria volta a scoraggiare l’uso del telefonino da parte di chi si mette al volante di una moto.
Parlare al telefono mentre si guida è proibito sia in moto che in macchina, almeno era proibito per via dell’ingombro pratico che i dispositivi potevano frapporre tra il guidatore e il veicolo. Insomma guidare con un telefonino in mano, sia che si tratti di moto che di auto, non è proprio agevole. Poi sono stati introdotti dei dispositivi che garantiscono la libertà d’uso delle mani anche quando si è al telefono. Parliamo degli auricolari o della possibilità di attivare il vivavoce.
Peccato che sia proprio l’atto di parlare al volante, indipendentemente dallo strumento, ad essere pericoloso perché distrae dalla guida. È da questo semplice assunto che parte la campagna di sensibilizzazione per dire no all’uso del telefonino mentre si guida.
La campagna promossa anche dal motomondiale, si chiama #guardavanti e serve a ricordare a tutti, giovani e meno giovani, che la distrazione al volante è la seconda causa di incidenti stradali nel nostro Paese. I testimonial di questa campagna di sensibilizzazione sono i “signori Ducati” vale a dire Andrea Iannone e Andrea Dovizioso, i due piloti, e poi anche l’ingegner Dall’Igna che ha creato la nuova GP15. A loro si sono accodati tantissimi altri operatori del Motomondiale.
Come si partecipa al challange? Bisogna farsi un promemoria con la scritta #guardavanti, attaccarlo in un posto visibile, farsi un selfie o girare un video e poi postarlo sui propri canali social invitando tre contatti a fare lo stesso.
Le statistiche riferite all’Italia, d’altronde, parlano chiaro: il 12,4% degli italiani nelle ore di punta è beccato al volante con il telefonino, il 16,8% dei sinistri è provocato dalla distrazione.