Questa è la denuncia di Altroconsumo. «Su 15 modelli messi a prova di test in laboratorio abilitato per la certificazione ben 8 non hanno superato le prove, le stesse previste per l’omologazione». Una denuncia che non è rimasta inascoltata visto che la Durealeu ha già bloccato tutte le consegne e si è detta disponibile al ritiro volontario dal mercato. Altroconsumo non si è fermata alla denuncia, però. Ieri ha scritto al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture chiedendo una verifica immediata. «I caschi jet – viene spiegato in una nota – sono usati soprattutto da chi guida scooter o motorini. Li indossano soprattutto i giovani». Nonostante l’omologazione fosse sulla carta, i caschi si sono frantumati. E considerando le cifre delle vittime degli incidenti non c’è da stare tranquilli. Secondo l’ACI-Istat del 2008 le vittime tra chi guida moto e scooter sono aumentate del 12,4%. Trecentomila persone tra i 15 e i 29 anni. Non tutti però credono alle parole di Altroconsumo. Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) ed ACEC (Associazione Costruttori Europei Caschi) hanno chiesto di vedere le registrazioni dei test e i dettagli del laboratorio dove sono state effettuate le prove. Non solo. ANCMA e ACEC vogliono farle ripetere in presenza di un loro rappresentante. «Tale richiesta – spiegano le due associazioni – trova giustificazione nel fatto che già nel 2009 Altroconsumo aveva pubblicato alcuni risultati sui caschi integrali. Risultati che poi si sono rivelati essere sbagliati. Inutile dire il danno che ha provocato al mercato». Aggiungono che «hanno a cuore la qualità e la sicurezza dei prodotti offerti ai consumatori, ma ritengono un censurabile esercizio di giornalismo scandalistico pubblicare risultati di test senza che si sappia né da ch” né come tali caschi siano stati testati». Viene in mente una partita di calcio. Da rigiocare con un arbitro più gradito. Anche se con la testa dei motociclisti, c’è poco da giocare.