Mentre la MotoGP è ancora in pausa in attesa dei prossimi test in Qatar, l’attenzione si concentra sulla Moto2, la neonata classe del motomondiale che ha preso il posto della 250. L’ex quarto di litro sta provando a Jerez De la Frontera e tra i team che possono ritenersi soddisfatti dei test c’è sicuramente la Cardion AB Motoracing, che dopo Valencia, ha ottenuto risultati interessanti anche in Andalucia. Per la seconda volta sono stati provati i motori Honda – fornitore unico dei propulsori – e Karel Abraham, pilota della scuderia, ha parlato di “sensazioni molto positive”. Il ceco aveva provato il motore Honda anche ad inizio settimana nella sessione di prove a Valencia, ma solo a Jerez ha potuto lavorare a pieno ritmo col propulsore, ormai non più una sorpresa per molti piloti. “La mia impressione è che tutto stia andando bene – ha detto Abraham – mi piace la moto. Ho ancora molto lavoro da fare prima di poter gareggiare e so che sarà molto importante l’appuntamento con i test privati a Barcellona. Per ora ci siamo concentrati sull’assetto della moto, trovando nuove soluzioni e testando le sospensioni. In questi test a Jerez abbiamo lavorato tanto e sono contento di quello che abbiamo ottenuto”. “Nei primi due giorni il feeling con la moto è stato davvero ottimo e sono riuscito a correre diversi giri sullo stesso tempo e questo è molto positivo – ha continuato il pilota ceco della Cardion AB Motoracing – Credo che il nuovo motore sia buono e rispetto a quello che montavamo nei primi test è più potente, anche se è davvero differente rispetto a quelli che ho utilizzato fino ad oggi”. Oggi Abraham conclude la sessione di prove della Moto2, ma tra due settimane sarà nuovamente a Jerez per gli ultimi test (27-29 marzo) prima dell’inizio ufficiale della stagione da Losail (11 aprile). “Stiamo lavorando per affrontare al meglio la stagione e proviamo le varie soluzioni per poterci adattare ad ogni circuito. Anche i tecnici sono ottimisti. Sarà una stagione impegnativa e adesso è difficile pronosticare come finirà. Dovremo attendere almeno un paio di gare: allora sapremo qual è il nostro reale potenziale” ha concluso il ceco.