A Jerez, GP di Spagna, poco più di due settimane or sono Toni Elias fu al centro degli strali del patron Fausto Gresini al pari del suo compagno di team Alex De Angelis. I due erano stati sostanzialmente dichiarati rei di aver portato risultati tutt’altro che soddisfacienti alla causa del team (satellite) Honda-San Carlo, e per questo pubblicamente esortati a fare di meglio nelle occasioni a venire. La giustificazione, specialmente all’arrembante pilota spagnolo, non sarebbe mancata: infiammazione ai muscoli dell’avambraccio, cui sono spesso soggetti i piloti di motociclismo, e conseguenti difficoltà alla guida.
Con queste premesse sarebbe stato facile rispondere a muso duro, e invece non si è saputo nulla fino alla convincente prestazione di domenica: decima piazza, al termine di un duello con il compagno di team (undicesimo), nonostante il bell’handicap rappresentato da trenta punti di sutura nel braccio destro, postumi del necessario intervento chirurgico dei giorni scorsi. “Ho spinto al massimo per tenere dietro De Angelis e Hayden – ha commentato un Elias visibilmente soddisfatto – e alla fine ci sono riuscito. Date le condizione fisiche non potevo pensare di fare molto di più, un decimo posto credo che vada oltre le aspettative della vigilia anche perché sentivo la mancanza di forza nel braccio”.
Anche sulla gara più in generale, Elias ha le idee molto chiare. “Sono sicuro che è stata una gara divertente per il pubblico con tanti pit stop e molti cambi moto, ma è stato estremamente difficile per noi. Ho fatto una buona partenza col bagnato, ma non ero a postissimo in queste condizioni e per fortuna la pista è andata via via asciugandosi”. Nessuna velleità di polemica con Gresini, ma anzi l’ambizione di presentarsi al top della forma già tra due settimane al Mugello per confermare le buone impressioni emerse dalla domenica francese. “Confido che il Mugello sarà una gara in cui potremo dare una svolta alla stagione”.