I risultati nel campionato mondiale, dove è sbarcata dopo 60 anni di latitanza dal settore sportivo, non sono ancora all’altezza delle ambizioni e dell’investimento. Ma ora che la conosciamo anche noi, ci sentiamo di dare ragione al domatore dei suoi cavalli, Troy Corser: la S 1000 RR di BMW, definita dall’esperto centauro australiano “La moto più potente che abbia mai guidato”, è un vero gioiello, un concentrato di prestazioni tecnologia e sicurezza da far impallidire la concorrenza. Per giunta, ad un prezzo tutt’altro che esorbitante (15.850 euro), anzi accessibile ad una vasta platea di appassionati.
I primi giri a favore del grande pubblico la BMW S 1000 RR “versione commerciale” li ha coperti a Monza, proprio in occasione del Gran Premio d’Italia del mondiale Superbike. Tripudio. Ma il meglio doveva ancora venire, ed infatti è arrivato dalle prove su strada, al termine delle quali le riviste specializzate hanno espresso, unanimi, un giudizio più che positivo. La potenza di 193 cavalli viene distribuita su soli 183 kg di peso, ma a colpire particolarmente l’osservatore – anche inesperto – è la totale asimmetria: fari anteriori uno tondo e l’altro poligonale e fiancate differenziate (una tradizionale, l’altra con feritoie a branchia di squalo) sorprendono per stile, ma sono funzionali allo scopo.
Che altro non è se non quello di ospitare un motore “didattico”, 4 cilindri in linea, racchiuso da telaio a doppio trave in alluminio. La vera rivoluzione, però, è nell’elettronica. Sofisticatissima: nessuna moto sportiva montava contemporaneamente (almeno fino a ieri) il controllo di trazione DTC e un leggerissimo (solo 2,5 kg) Race ABS, entrambi studiati specificamente per un utilizzo sportivo e programmabili in base alle condizioni di guida e persino agli pneumatici montati. Il livello di sofisticazione consente al pilota di fare affidamento su un ragguardevole aumento del livello di sicurezza attiva, migliorando le prestazioni.