La vittoria di Jorge Lorenzo sul circuito di Jerez ha consentito allo spagnolo di aggiudicarsi l’appuntamento di MotoGp di casa e prendere di rimando il comando della classifica parziale. Per il centauro 99Yamaha, il trionfo andaluso ha significato due cose: grande prova di maturitò, per una gara che Lorenzo a condotto in maniera magistrale, riuscendo a scansare Dani Pedrosa che gli ha dato filo da torcere per parecchi giri; voglia di fare una festa pazzesca, quasi indimenticabile.
Allora Jorge Lorenzo ha preso casco e tuta e, coem in occasione di successi significativi, s’è buttato tutt’intero in un laghetto prospicente. Ci aveva già pernsato da un po’, lo conferma lo stesso Lorenzo:
“L’avevo visto giovedì e ho pensato che se vincevo questa gara avrei fatto un tuffo, un po’ come fanno nel calcio o nel basket quando vinci un titolo”.
Splash. Dopo la gara s’è galvanizzato, ma è un Lorenzo assai più pacato di come lo ricordavamo lo scorso anno. Nei modi, nei toni, nelle parole. Faticaccia, a Jerez, soprattutto nella prima parte di gara, quando Pedrosa ha chiuso ogni spazio tirando fino al limite del consentito.
“Non ricordo in effetti una gara in cui sono stato così lontano dal primo: è un problema grande perché gare così richiedono il 110 per cento. Ma almeno abbiamo questa qualità di andare forte da metà gara in poi”.
Un pensiero inevitabile a Valentino Rossi: Lorenzo sa che la gara di Jerez fa poco testo:
“Valentino aveva tanti problemi, soprattutto con la spalla, ma già nella prossima e nelle altre sarà in lotta per vincere”.
La chiosa finale è tutta calcistica e il centauro spagnolo torna con la memoria alla sfida di Champions League tra Barcellona e Inter. Prova a riscrivere la storia, lui blaugrana e Rossi interista.
“Il Barcellona ha perso contro l’Inter, ma ho vinto contro Valentino che tifa per l’Inter”.
Già. La conquista di Jerez. Ma poi, alla fin fine, a Madrid c’è andato Valentino Rossi.