Quella di domenica 31 maggio è una data cerchiata in rosso sull’agenda di tutti i piloti italiani del motomondiale: si corre il GP del Mugello, il GP d’Italia, ed i centauri tricolori stanno scaldando le gomme già da parecchio tempo. C’è, tra loro, chi si presenta in Toscana in cerca di un riscatto (leggasi Valentino Rossi dopo il deludente GP di Francia e Loris Capirossi, reduce da un avvio di stagione tutt’altro che esaltante), e chi invece punta a trovare alcune conferme. Stiamo parlando del campione del mondo 250 in carica Marco Simoncelli, che a Le Mans ha vinto da dominatore strapazzando la concorrenza, e di Andrea Dovizioso, pilota del team HRC al debutto italiano in sella ad una moto ufficiale galvanizzato dalla quarta piazza francese.
“Dovi” ha le idee già molto chiare sulla gara di casa (è di Forlì, abita a soli 60km dal Mugello, ndr): “Non vedo l’ora di correre al Mugello: è un posto speciale per l’atmosfera che si respira e sebbene sia un Gp del campionato, la sensazione è che sia un evento a parte, perché il calore della gente fa la differenza. Davvero”. Ma che differenza fa per un pilota, specie per un pilota di moto? Sentire il pubblico non deve essere semplice quando cavalchi un motore che spinge a 6mila giri, e nemmeno vedere le tribune è agevole, quando si sta in piega…
Secondo Dovizioso “Mica vero”, anche perché la gara non si corre solo in pista. Ma ”Il segreto è trasformare la pressione in extra motivazione. E’ quello che voglio fare nel fine settimana”. Un week-end pieno di fascino, come ci spiega il centauro: “E’ una sorta di rituale che inizia già a casa. La partenza, in macchina, percorrendo il passo del Muraglione, mitico per le moto, e poi il Mugello, la Toscana, speciale per i colori, gli odori, la gente, gli spettatori, grandissimi appassionati di moto”. Insomma, che la festa abbia inizio!
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