Delusione, atroce delusione; e dubbi, tanti; e certezze, ancora troppo poche. Non è un Valentino Rossi soddisfatto quello che abbandona il Mugello al termine del GP d’Italia. Il GP della fine dell’egemonia del pilota di Tavullia sul tracciato toscano, dopo le sette vittorie consecutive in altrettanti – gli ultimi – anni. Questa volta è stata colpa delle gomme, di un circuito inizialmente bagnato e poi andato via via asciugandosi, ma è chiaro che non si può continuare ad inseguire il mondiale con serenità se ad ogni week-end salta fuori un problema nuovo, se il feeling con la M1 non è ancora giunto ai livelli desiderati.
“L’anno scorso, dopo il gran premio della Cina, avevamo capito bene la moto, mentre quest’anno non la stiamo sfruttando ancora al massimo, dobbiamo trovare il bandolo della matassa perchè possiamo andare più forte”. Un’analisi che desta preoccupazione all’interno del box Yamaha, anche se la classifica non è ancora compromessa e c’è tutto lo spazio (oltre all’ambizione) per migliorare: nove lunghezze da Stoner sono un’inezia… Questa volta, poi, a rovinare i piani di Rossi ci si è messa la pista umida, condizione che certo The Doctor non ama: “Questo tipo di gare non è il mio forte, è la prima volta che arrivo sul podio in un gran premio del genere quindi lo ritengo un risultato positivo. Peccato perchè oggi sull’asciutto sarei stato forte”.
Problemi di assetto, dunque. Rossi spiega le difficoltà con un errore di valutazione dei tecnici Bridgestone, dei quali dice di essersi sempre fidato ciecamente. “Mi sono fidato di chi mi consiglia sempre, e di solito mi aiuta a optare per la scelta giusta. Questa volta hanno sbagliato. Con le morbide abbiamo avuto dei problemi in prova, per questo abbiamo optato per le dure, ma in queste condizioni sapevo che non avrebbero funzionato“. A testimonianza del fatto che c’è ancora del lavoro da fare…
1 commento su “MotoGP, il dopo Mugello: Rossi, le gomme sbagliate e quel feeling che non c’è”