“Faccio parte della Safety commission e facciamo il possibile per migliorare la sicurezza, ma sappiamo che eventi tragici come quello di domenica costituiscono il rischio più grande per un pilota“. Il pilota Marco Melandri, intervenuto ai microfoni di Sky Sport 24, é tornato a parlare sull’incidente di domenica scorsa avvenuto sul circuito di Misano in cui ha perso la vita Shoya Tomizawa.
“Dopo un mio incidente simile due anni fa mi lamentai molto che il cordolo è molto liscio – racconta il pilota del team Gresini che il prossimo anno correra in Superbike con il team Sterilgarda Yamaha – non c’è neppun tipo di differenziale tra cordolo ed erba sintetica. Poi il cordolo è stato alzato, l’incidente di Tomizawa è stato un po’ diverso, perché ha perso l’anteriore e non si capisce se lo ha perso sull’erba sintetica o sull’asfalto. Secondo me si potrà sempre migliorare, quando un pilota cade è sempre un suo errore, ma qualsiasi sia stata la causa di questo incidente bisogna lavorarci sopra. Per un paio d’ore non riuscivo più a parlare dopo la gara perché avevo spinto tanto per cambiare la situazione in quel punto del circuito. Si è parlato di sospendere la gara, non so quale sarebbe stata la scelta giusta, di certo non sarebbe cambiato il risultato. Tomizawa avrebbe voluto vederci correre per lui, forse sarebbe bello dedicargli un evento il prossimo anno e raccogliere fondi per la sicurezza”.
Un ‘altra polemica e’ invece quella che riguarda i troppi concorrenti presenti nella categoria della Moto2. “Anche quello può essere un altro argomento da affrontare ma non penso sia questa la causa di questo incidente perchè quel gruppetto era di soli tre piloti. Di sicuro ci sono tante partenze a rischio e se qualcuno ha una partenza lenta il rischio di essere colpiti aumenta”.