Una delle cause di incidenti stradali per i motociclisti e centauri è sicuramente il dosso o i trampolini, quei montarozzi di colore giallo o bianco che se presi ad una velocità inferiore ai 30 km orari, possono causare danni fisici notevoli. Se poi ci dovesse scappare il morto, allora le famiglie si rivolgono al risarcimento del comune, come è accaduto a Verona. La sentenza ha dato ragione alla famiglia della povera vittima, con tre funzionari del Comune che sono stati denunciati per l’installazione scorretta di un dosso, che provocò la morte di un motociclista nel 2005, e di un altro nel 2007. Le regole in materia di dossi sono complicate e spinose, anche perché soggette a diverse interpretazioni da parte dei legali dei Comuni. Il vero problema è che le amministrazioni non vengono punite con multe pesanti. In estrema sintesi, l’articolo 179 del Regolamento del Codice della Strada prevede che i Comuni, sulle strade dove vige un limite di velocità inferiore o uguale ai 50 km/h, possano adottare dossi artificiali evidenziati mediante zebrature gialle e nere parallele alla direzione di marcia. I rallentatori possono essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residence con determinate misure.