Qualità o quantità? Il dilemma è annoso, e vede il mondo – specie quello imprenditoriale – diviso in due fazioni: produrre poco, ma bene, nel tentativo di fidelizzare la clientela; produrre molto, gioco-forza meno bene, per vendere molto. Probabilmente la prima di queste è una logica a più lungo termine, mentre la seconda massimizza il profitto “subito”, salvo comportare una ricerca ossessiva di nuovi mercati per garantirsi l’ossigeno necessario alla sopravvivenza. Probabilmente, i produttori dei quattro modelli di casco “difettosi” segnalati da Altroconsumo alla Guardia di Finanza appartengono a questo secondo, famigerato, emisfero.
Il problema, infatti, è che, almeno in questo caso specifico, qualcuno sembra aver giocato con la buonafede e la salute dei motociclisti. Con esiti potenzialmente mortali. Bieffe Syntek (codice di omologazione E3-052426, omologato in Italia), Mds Edge (E11-050057, omologato nel Regno Unito), Suomy Trek (E3-0558441, omologato in Italia), Vemar Vsrev (E1-05300039, omologato in Germania) sono i quattro caschi integrali che non hanno superato i test dell’associazione dei consumatori: prove di impatto, di resistenza dei materiali e della visiera, di tenuta del cinturino, hanno promosso 14 dei 18 modelli “indagati”, mentre per quelli citati sopra è partita una richiesta – indirizzata al ministero dei Trasporti e a quello dello Sviluppo economico – di richiamo.
Altroconsumo desidererebbe che la pericolosità dei caschi dei modelli succitati venisse segnalata tramite lettera indirizzata a tutti i possessori, un po’ come già avviene con le componenti poco efficienti delle automobili. Nel frattempo, la Guardia di Finanza valuta l’ipotesi del sequestro per questi modelli, mentre continua ad occuparsi anch’essa di caschi insicuri: nelle scorse settimane, a Genova, sono stati infatti segnalati dei caschi (i numeri di omologazione E24050006, E24050007 e E13050134) non conformi ai parametri europei sulla sicurezza; la GdF ha perciò avviato una campagna di sequestri “a tappeto” su tutto il territorio nazionale, esortando i motociclisti a non utilizzare i caschi pericolosi e a consegnarli