Sarà Ben Spies il nuovo compagno di Jorge Lorenzo nella Yamaha per la prossima stagione, dopo l’addio di Valentino Rossi passato alla Ducati. La notizia però è un’altra, in quanto a Valentino non è stato permesso provare la moto nero in carbonio, che è stata guidata dal suo successore. Il test è servito a raccogliere anche le sue indicazioni sulla moto, con la possibilità di effettuare le prime modifiche in previsione del prossimo test dell’8 novembre. Tra Rossi e la Yamaha il matrimonio è finito e non con una semplice stretta di mano. La casa nipponica infatti, è convinta che nella decisione del Dottore di cambiare, sia stato influente il non idilliaco rapporto con il suo compagno di team Lorenzo, e non la mancanza di stimoli dichiarata dal campione di Pavullia.
Ben Spies
Moto Gp, Lorenzo é senza rivali. Il Mondiale 2010 é oramai vinto!
La MotoGp richia seriamente di trasformarsi in un monologo di qui alla fine del Mondiale. La sesta tappa di questo MotoGp 2010, si é disputata sull’oramai deturpato circuito olandese di Assen – oramai ridotto ad un ridicolo kartodromo e lontano parente del bellissimo tracciato che é stato sino a non molti anni fa – ed ha visto l’ennesimo e prevedibile trionfo dello spagnolo del team Fiat Yamaha Jorge Lorenzo, ormai lanciatissimo verso quello che sarà il suo terzo titolo mondiale, che ha praticamente ha già in tasca, mentre tra i principali avversari si è nuovamente rivisto un ottimo Pedrosa, giunto meritatamente secondo con la sua Honda, ed un finalmente ritrovato e positivo Casey Stoner che, se non avesse sbagliato la scelta delle gomme, avrebbe probabilmente contrastato fino alla fine il successo del Campione Maiorchino, invece di finire per accontentarsi della terza piazza, comunque un “successo” se si pensa che é il primo podio per l’australiano della Ducati.
Alle spalle del pilota australiano, apparso finalmente sereno e non più ostaggio delle paure e dei conseguenti errori che ne hanno minato la stagione sin dal primo Gran Premio, abbiamo potuto apprezzare un ottimo Ben Spies, che ha corso alla sua maniera, come ci aveva abituato lo scorso anno in Superbike tanto per intenderci. Partito a razzo appena dietro Lorenzo, riassorbito poi nel corso della gara dai migliori, alla fine é uscito vittorioso nella lotta per la quarta piazza con l’italiano Dovizioso, combattivo come sempre, ma non in grado di lottare fino in fondo per quel podio cui sembrava quest’anno quasi abbonato.
Dunque Lorenzo ha già vinto: probabilmente bisogna ammettere che il risultato finale della stagione, sarebbe stato lo stesso anche con Rossi in pista, ma certamente avremmo assistito ad un Mondiale più interessante ed avvincente. Il compito che spetta al pilota spagnolo adesso sembra addirittura sin troppo semplice, stante l’abissale differenza di prestazioni del pacchetto pilota-moto che Jorge può vantare rispetto ai suoi avversari.
Moto Gp, Lorenzo domina ad Assen e “chiude” il discorso Mondiale. Pedrosa 2°, primo podio per Stoner
Dopo la vittoria ottenuto ad Assen, possiamo tranquillamente affermare che adesso Jorge Lorenzo è probabilmente irraggiungibile per chiunque in classifica piloti. Il pilota spagnolo della Yamaha si è infatti aggiudicato con la solita autorità anche il GP d’Olanda e con altri 25 punti presi, ha scavato ulteriolmente il divario che pone fine alle residue speranze dei rivali, che volevano tentare di approfittare, soprattutto loro, dell’assenza di Valentino Rossi. Ne approfitterà senz’altro Lorenzo dell’assenza del campione italiano e compagno di squadra, visto che il titolo iridato della MotoGP è ormai saldamente nelle sue mani: Pedrosa adesso insegue a 47 punti.
Niente da fare dunque per Daniel Pedrosa, giunto 2°, Casey Stoner, 3°, Ben Spies 4°, Andrea Dovizioso, 5°, Randy De Puniet, 6°. Come già accaduto a Silverstone, Jorge si é dimostrato pilota di un’altra categoria. Ha gestito senza troppi affanni la prima parte di gara e poi ha definitivamente salutato il gruppo. Ma in fondo, ad essere onesti sino in fondo, non sono gli altri a essere lenti, ma è proprio il maiorchino, in coppia alla sua perfetta Yamaha, ad essere superiore. Nono posto per Marco Simoncelli, 13° per Loris Capirossi sulla Suzuki.
Importanti nell’economia della corsa, sono senz’altro risultati essere i primi tre giri. Lorenzo è subito partito in testa, ma Ben Spies si è messo alle sue spalle “bloccando” di fatto, la corsa di Pedrosa e Stoner che volevano provare a restare in scia al maiorchino della Yamaha. Poi al terzo passaggio, lo spagnolo della Honda e l’australiano della Ducati, sono riusciti a passare il texano e si sono lanciati all’inseguimento del leader iridato. Per Pedrosa il ricongiungimento è arrivato appena due giri dopo. Ma per Lorenzo, l’unico dei battistrada che ha scelto di utilizzare la gomma dura dietro, il margine preso si è rivelato importante in vista della seconda parte di gara. Al nono giro i tre davanti avevano staccato Dovizioso di 2”8.
Verso il 10° giro Lorenzo ha iniziato la sua lenta e inesorabile progressione verso la vittoria. In soli due giri Pedrosa e Stoner si sono ritrovati a 1”3 di distacco, primo segnale dell’allontanamento del pilota Yamaha. Dietro di loro la gara era inoltre già segnata: Dovizioso a 5”4, Spies a 6”5, De Puniet a 8”, Hayden a 13” e Edwards a 14” facevano già un altro tipo di gara, in lotta per le restanti posizioni. Si è così entrati nell’ultima parte della corsa con Lorenzo che non ha fatto altro che gestire il vantaggio. Pedrosa non è più riuscito a stargli vicino e da 1”3 il distacco è salito a 2”, in pratica una firma di atto di resa. Un nuovo, quasi definitivo segnale dell’esito di questo campionato.
Moto Gp, Gran Premio d’Olanda: ad Assen pole di Lorenzo. Melandri cade, non sarà in gara domani
Lo spagnolo Jorge Lorenzo paritrà in pole domani con la Yamaha, con l’australiano della Ducati Casey Stoner a inseguire, in mezzo ai due rivali nuovamente la sorpresa Randy De Puniet con la Honda del team Cecchinello. Questo l’esito delle qualifiche del GP d’Olanda, disputatesi oggi sul circuito di Assen. Quarto tempo invece per la Yamaha di Ben Spies, poi Hayden (che era caduto al mattino) e a seguire le due Honda di Dovizioso e Pedrosa. Ottavo posto per l’italiano Marco Simoncelli. Rispetto alle prove libere del mattino però, il dominio di Lorenzo è sembrato meno netto ma lo spagnolo ha fatto la pole con una certa facilità, mentre tutti gli avversari parevano al limite.
La giornata però è stata purtroppo caratterizzata anche dall’incidente occorso a Marco Melandri nelle prove libere. Dopo un decina di minuti dall’inizio della sessione infatti, il ravennate è stato letteralmente sbalzato dalla sua Honda rientrando in pista da una via di fuga. Ha messo le ruote nell’erba e la moto si è imbarcata. La caduta è stata molto spettacolare e purtroppo ha avuto conseguenze gravi per il pilota italiano: Marco dopo la prima diagnosi ha riportato lussazione posteriore della spalla sinistra e poi una successiva risonanza ha escluso fratture. Però domani non sarà della gara e si dovranno attendere esami successivi per capire se potrà correre domenica prossima a Barcellona.
Moto Gp, Assen 2010: Lorenzo primo nelle libere, ma Stoner c’é!
Sembra finalmente essere giunto il momento in cui toccherà al pilota australiano della Ducati, Casey Stoner, la parte del “guastafeste” per lo spagnolo Jorge Lorenzo nel prossimo fine settimana di Assen. Dopo le prime prove libere del GP d’Olanda infatti, lo spagnolo della Yamaha ha sì fatto registrare il miglior tempo in 1’35”169, ma l’australiano della Ducati è staccato di appena 11 millesimi. Un inizio che trova conferma, almeno in parte, in quello che Lorenzo già aveva dichiarato ieri in conferenza stampa, e cioè che gli avversari non sono poi così lontani dalle sue prestazioni come invece può sembrare dando un’occhiata alla classifica del motomondiale. Solo in parte però, perché l’avversario più vicino in classifica (si fa per dire, visto che parliamo sempre di 37 punti di svantaggio) è quell’Andrea Dovizioso che oggi ha fatto segnare solo il quinto tempo a 7 decimi dal leader iridato spagnolo, preceduto anche dall’americano Nicky Hayden su ducati e da Colin Edwards. Se non altro ha però messo nuovamente dietro Daniel Pedrosa. Poi c’è la sorpresa Espargaro che ha fatto meglio di Ben Spies, Marco Simoncelli e Marco Melandri.
Iannone primo in Moto2 – L’onore dell’Italia ad Assen è stato tenuto alto da Andrea Iannone che nella sessione delle prime libere che ha chiuso la giornata, quella delle Moto2, è stato il più veloce con il miglior tempo di 1’39”573. L’abruzzese (Speed Up) ha infatti preceduto di due decimi la Moriwaki dello spagnolo Toni Elias (Gresini). Terzo tempo per il thailandese Wilairot (Bimota) a sei decimi, quindi segue il giapponese Tomizawa (Suter) a sei decimi e mezzo. Quinto tempo per il francese Jules Cluzel con la Suter della Forward Racing davanti al compagno di team Claudio Corti, rispettivamente a sette e otto decimi. Cluzel è stato pure autore di una scivolata proprio nei minuti finali della sessione.
In 125 Terol davanti a tutti – In 125 continua invece ad essere notte fonda per gli italiani. Il migliore dei nostri è stato infatti Simone Grotzkyj, solo 14° a 2”3 dal migliore della truppa, lo spagnolo dell’Aprilia Nico Terol, davanti a tutti col tempo di 1’43”208. A seguire gli altri due iberici, Marc Marquez e Pol Espargaro. I due della Derbi hanno preceduto l’inglese Bradley Smith. A seguire il tedesco Sandro Cortese (Derbi) a un secondo, quindi gli spagnoli Rabat (Aprilia) e Vasquez (Derbi) e l’elvetico Krummenacher (Aprilia). Gli altri italiani: Marconi è 24°, Savadori 26°, Ravaioli 31.
Moto Gp, Gran Premio di Gran Bretagna: Lorenzo resta prudente. “Mondiale? Mancano ancora 13 Gp”
“Abbiamo fatto una grande gara, considerando che la situazione non era facile per l’asfalto freddo. Una vittoria molto importante anche per il campionato. Sono molto contento“. Jorge Lorenzo ha commentato così la vittoria nel giorno del ritorno della MotoGP a Silverstone. “È stato un week end molto buono. Alla fine ho guidato molto deciso e ho potuto prendere un grande vantaggio” ha aggiunto lo spagnolo, leader al momento incontrastato della classifica, che guida con ben 37 punti di vantaggio sul secondo che ora è Dovizioso.
Jorge però preferisce mantenere il profilo basso. “Abbiamo fatto solo cinque gare ma ne mancano ancora 13. Abbiamo un grande distacco e siamo convinti che quest’anno si vince facendo molti punti, ma non abbiamo ancora vinto il mondiale. Il clima è positivo, con tre vittorie su cinque e due secondi posti. Ma il motore manca ancora un po’ di potenza rispetto a Honda e Ducati. Gli altri stanno lavorando molto e sono vicini e quindi dobbiamo lavorare molto anche noi“. Anche perchè ora c’è subito l’impegno di Assen e quindi la gara di casa in Catalogna. “Preferisco vincere a Montmeló che è la mia pista di casa, ma anche Assen va bene per il mio stile di guida“.
Andrea Dovizioso, secondo in gara e in classifica, proverà però a mettergli i bastoni tra le ruote: “Sono contento perché correvamo su una pista nuova – ha detto il forlivese della Honda – ho un po’ amministrato la gara perché Lorenzo teneva un ritmo purtroppo per me inavvicinabile. Lui è stato bravo a prendere subito la prima posizione quando era difficile superare con le gomme fredde. Quando ho visto che arrivavano da dietro ho spinto per tenere il secondo posto. Ora siamo secondi in campionato e quindi è una buona stagione ma dobbiamo provare ad andare più forte“.
Primo podio in MotoGP per Ben Spies, molto soddisfatto: “Sono felice – ha detto il texano della Yamaha – quando mi sono reso conto che avevo il passo per combattere per il podio ho cercato di risparmiare le gomme e, arrivato tra i primi cinque, ho deciso che era la corsa dove potevo puntare al podio“. Marco Simoncelli ha chiuso settimo davanti a Daniel Pedrosa: “Sono molto contento. È stata una gara veramente bella: è volata via perché ho fatto tutti i giri superconcentrato, con il gruppo del podio a un soffio. Non sono riuscito però a agganciarlo, mi mancava la velocità con le gomme usate. Speriamo di migliorare e battagliare nelle prossime gare. Ma essere lì, con Pedrosa a vedere il gruppo del podio è bello, e sara ancora più bello quando sarò lì in mezzo”.
Moto Gp, Gran Premio di Gran Bretagna: Lorenzo Re d’Inghilterra, dominio assoluto a Silverstone
Jorge Lorenzo vince e ipoteca un’altra fetta di Mondiale. Lo spagnolo della Yamaha ha infatti vinto con assoluta autorità nel GP di Gran Bretagna classe MotoGP: dietro di lui, purtroppo, c’è il vuoto. E non solo quello lasciato da Valentino Rossi. Visto che piloti del calibro di Casey Stoner e Dani Pedrosa, appaiono troppo discontinui per rappresentare reali pericoli allo strapotere firmato dallo spagnolo e dalla sua Yamaha M1. Lorenzo ha infatti preceduto al traguardo Andrea Dovizioso (Honda) e Ben Spies (Yamaha). In classifica Jorge ha ora 115 punti dopo 5 GP, 37 in più di Dovizioso.
Una vera mazzata al campionato quella vista oggi. Perché Lorenzo non ha vinto, ma ha come detto in apertura, stravinto. Perché lo spagnolo, dopo un inizio leggermente prudente con un sorprendente De Puniet alle calcagna, ha preso ben presto il largo per poi fare il vuoto: a metà gara Jorge aveva addirittura 8 secondi abbondanti sul gruppetto di inseguitori guidato da Dovizioso. In pratica la corsa era già finita lì.
Come, ma soprattutto chi può fermare Lorenzo? Difficile a questo punto pensare che questo possa accadere. Anche perché lo spagnolo corre ormai con la mente del tutto sgombra, come ha dimostrato al primo giro quando Daniel Pedrosa, poi solo 8° con evidenti problemi, lo ha attaccato mettendosi davanti per poche curve. Nessun colpo di testa: un occhio al rivale e via dentro in staccata a riprendersi la leadership della corsa senza rischiare inutili cadute. Poi da lì ha cominciato a inanellare una serie di giri veloci impossibili da sostenere per tutta la sparuta compagnia (solo 15 piloti sui curvoni di Silverstone facevano un po’ effetto).
Di sicuro proverà a dargli fastidio il nostro Dovizioso. Andrea è infatti stato bravo a portare a casa un ottimo secondo posto che in classifica gli consente di mettersi davanti al compagno di squadra Dani Pedrosa, terzo: ora il ruolo di anti-Lorenzo è suo e già sabato prossimo ad Assen dovrà darsi da fare. Nel giorno in cui Ben Spies è salito sul podio per la prima volta (precedute le Ducati di Hayden e Stoner) da segnalare poi l’ottimo De Puniet, il settimo posto di Marco Simoncelli e l’ottavo di Pedrosa. Caduta e ritiro per Marco Melandri.
Moto Gp, Silverstone: Lorenzo primo nelle libere, risorge Stoner
Le prime prove libere del venerdì sul nuovo tracciato di Silverstone, hanno portato in dote Uuna certezza e tanti dubbi. In assenza di Valentino Rossi, è stato il compagno di squadra Jorge Lorenzo a far segnare il miglior tempo nella prima sessione di prove libere del Gp di Gran Bretagna. A Silverstone infatti, lo spagnolo della Yamaha ha corso in 2.05”991, precedendo l’australiano Casey Stoner (Ducati) e l’italiano Andrea Dovizioso (Honda). I dubbi riguardano soprattutto le condizioni del tempo – oggi ha piovuto durante le tornate della Moto2 – e il fondo della pista, piuttosto rovinato nella parte vecchia del tracciato.
Ottimo il quarto tempo fatto registrare da Randy De Puniet. Il francese ha portato la sua Honda Lcr satellite ad appena 0”448 dal leader del mondiale. Oltre il secondo di ritardo tutti gli altri piloti. Ben Spies, 5° con la Monster Yamaha Tech3, Dani Pedrosa 6° con l’altra Honda Hrc, Marco Melandri 7° con quella del team San Carlo Gresini. A chiudere la top ten, Espargaro, Simoncelli el a Ducati di Hayden. Quindicesimo Loris Capirossi. Allo scadere della sessione, ha fatto la propria comparsa la pioggia. I piloti della Moto2 che chiudevano il venerdì di Silverstone si sono ritrovati costretti a girare per un’ora sotto la pioggia. Il più veloce è stato Shoya Tomizawa Suter). In 125 primo tempo di Marc Marquez (Derbi)
MotoGp, prima sessione libere:
1. Jorge Lorenzo (ESP/Yamaha) 2.05”991
2. Casey Stoner (AUS/Ducati) à 0”142
3. Andrea Dovizioso (ITA/Honda) 0”356
4. Randy de Puniet (FRA/Honda) 0”448
5. Ben Spies (USA/Yamaha) 1”259
6. Dani Pedrosa (ESP/Honda) 1”595
7. Marco Melandri (ITA/Honda) 1”597
8. Aleix Esparagaro (ESP/Ducati) 1”936
9. Marco Simoncelli (ITA/Honda) 1”960
10. Nicky Hayden (USA/Ducati) 2”309
Moto Gp, Mugello: il dramma di Rossi. Frattura di tibia e perone, mondiale addio. Carriera compromessa?
Gravissimo infortunio per per Valentino Rossi. Il pilota italiano della Yamaha, ad un quarto d’ora dalla fine dalla seconda sessione di prove libere al Mugello, è caduto rovinosamente procurandosi una frattura scomposta ed esposta di tibia e perone della gamba destra. La lesione necessita dell’intervento. Il pesarese è stato trasferito in elicottero a Firenze, al Cto, dove il professor Roberto Buzzi, direttore dell’area traumatologica, lo ha operato. Per lui si parla di almeno tre mesi di stop. “Sono tranquillo – ha detto Valentino al medico della clinica mobile, dottor Macchiagodena – aspetto con calma, facciano il meglio possibile”. Il pilota è stato trasferito in un altro reparto, in terapia intensiva.
La peggiore delle cadute, la peggiore delle fratture: Valentino Rossi, il pilota che nella storia del motomondiale è quello che è rotolato sull’asfalto meno degli altri, paga in un solo colpo il debito con la sorte. Terribile la prima diagnosi: frattura esposta della tibia della gamba destra con versamento nella zona della frattura e una forte lacerazione. Nella caduta Valentino Rossi ha riportato anche la frattura del perone della gamba destra oltre alla tibia. Lo ha riferito il dottor Claudio Costa, responsabile della clinica mobile che segue il campionato del mondo di motociclismo. Tradotto? Mondiale addio con lo spettro della fine della carriera motociclistica.
Jorge Lorenzo commenta l’infortunio occorso a Valentino Rossi al Mugello, dove in una caduta il ‘Dottore‘ ha riportato la frattura di tibia e perone. “Sfortunatamente il campionato ha perso un protagonista fondamentale. Una gara senza Valentino non è la stessa, ci divertiamo di meno”, ammette lo spagnolo della Yamaha, secondo nelle qualifiche odierne del Gp d’Italia alle spalle del connazionale Dani Pedrosa, e per il quale ora la strada verso il primo titolo in carriera è spianata. Ma lui assicura che, nonostante l’assenza di Rossi, non farà calcoli: “Io sono un pilota offensivo e vado sempre al massimo, non dipendo dagli altri”, conclude Lorenzo ai microfoni di Mediaset.
La Yamaha visto il lungo periodo di stop che attende Valentino Rossi, pensa a un sostituto per le prossime gare. “Rossi è insostituibile. La soluzione privilegerà un pilota Corporate ma non pensiamo che sarà Ben Spies. Non avrebbe senso. Piuttosto pensiamo che utilizzeremo uno dei collaudatori, Fujiwara o Yoshikawa“.
Luca di Montezemolo e tutto lo staff della Ferrari hanno inviato un messaggio di auguri a Valentino Rossi attraverso il sito ferrari.com. “Tutta la Ferrari è con te in questo momento difficile, siamo certi che sarai presto di nuovo in pista, ancora più forte di prima. Se durante la convalescenza avrai voglia di allenarti un pò su quattro ruote, ricordati che la porta di Maranello per te è sempre aperta”.
Moto Gp, Ben Spies condannato: dovrà pagare 1,9 milioni di dollari al suo agente
Non sembrano essere dei migliori gli ultimi giorni vissuti dal pilota della Moto Gp Ben Spies: dopo la pessima performance del GP di Francia, forse la peggiore gara in MotoGP del campione americano dell’ultimo mondiale della SBK, adesso è venuta fuori anche la notizia di alcuni guai finanziari, che potrebbero ulteriormente deprimergli il morale.
Questo perché una commissione di arbitraggio americana, ha stabilito che la società Speez Racing LLC e lo stesso Ben Spies, debbano congiuntamente pagare la non modica cifra di ben 1,9 milioni di dollari, all’ex manager del pilota Doug Gonda, con cui lo stesso Spies aveva troncato improvvisamente i rapporti senza più pagare, come da contratto, le commissioni sui propri guadagni pari al 15%. Interruzione che è stata ovviamente giudicata illegittima, e da qui è partita la richiesta di risarcimento, che comprende anche il risarcimento delle spese legali.
Il nodo della discordia tra i due, sembra sia scoppiato per via del fatto che Gonda non fosse riuscito a negoziare un contratto per far correre l’americano nella classe MotoGP, cosa che costrinse Spies a correre nel Mondiale Superbike, dove ha poi conquistò il titolo iridato. Per Ben dunque si viene a scoprire che la SBK è sempre stata un ripiego, visto appunto che il contenzioso con il suo manager risale ai primi mesi del 2009.
I documenti del procedimento arbitrale, ci mostrano anche una certa superficialità di approccio da parte di Spies alla gestione manageriale ed economica della sua immagine, visto che il campione ha tranquillamente dichiarato di non sapere neppure che sua madre possedesse la maggioranza delle azioni della società Speez Racing LLC, secondo quanto riportato in un articolo di Michael Gougis su Road Racing World, mentre il resto delle azioni (ovvero il 48%) è di proprietà dello stesso Ben e l’1% della sorella Lisa. La cifra stabilita dai giudici di 1,9 milioni di dollari, corrisponde al 15% dei guadagni del pilota nel 2009, più il 15% dei guadagni stimati per il 2010 ed il 2011, periodo coperto dal contratto con l’ex manager. Guadagni che sono stati dunque stimati in circa 12-13 milioni di dollari.