Moto Gp, Lorenzo é senza rivali. Il Mondiale 2010 é oramai vinto!

motogp_portogallo_rif-podioLa MotoGp richia seriamente di trasformarsi in un monologo di qui alla fine del Mondiale. La sesta tappa di questo MotoGp 2010, si é disputata sull’oramai deturpato circuito olandese di Assen – oramai ridotto ad un ridicolo kartodromo e lontano parente del bellissimo tracciato che é stato sino a non molti anni fa – ed ha visto l’ennesimo e prevedibile trionfo dello spagnolo del team Fiat Yamaha Jorge Lorenzo, ormai lanciatissimo verso quello che sarà il suo terzo titolo mondiale, che ha praticamente ha già in tasca, mentre tra i principali avversari si è nuovamente rivisto un ottimo Pedrosa, giunto meritatamente secondo con la sua Honda, ed un finalmente ritrovato e positivo Casey Stoner che, se non avesse sbagliato la scelta delle gomme, avrebbe probabilmente contrastato fino alla fine il successo del Campione Maiorchino, invece di finire per accontentarsi della terza piazza, comunque un “successo” se si pensa che é il primo podio per l’australiano della Ducati.

Alle spalle del pilota australiano, apparso finalmente sereno e non più ostaggio delle paure e dei conseguenti errori che ne hanno minato la stagione sin dal primo Gran Premio, abbiamo potuto apprezzare un ottimo Ben Spies, che ha corso alla sua maniera, come ci aveva abituato lo scorso anno in Superbike tanto per intenderci. Partito a razzo appena dietro Lorenzo, riassorbito poi nel corso della gara dai migliori, alla fine é uscito vittorioso nella lotta per la quarta piazza con l’italiano Dovizioso, combattivo come sempre, ma non in grado di lottare fino in fondo per quel podio cui sembrava quest’anno quasi abbonato.

Dunque Lorenzo ha già vinto: probabilmente bisogna ammettere che il risultato finale della stagione, sarebbe stato lo stesso anche con Rossi in pista, ma certamente avremmo assistito ad un Mondiale più interessante ed avvincente. Il compito che spetta al pilota spagnolo adesso sembra addirittura sin troppo semplice, stante l’abissale differenza di prestazioni del pacchetto pilota-moto che Jorge può vantare rispetto ai suoi avversari.

Il Motomondiale é in crisi di ascolti e di interesse. E non basterà il ritorno di Rossi a salvarlo

moto gp2La MotoGp é in crisi di ascolti. A dirlo senza possibilità di smentita alcuna, sono i dati dell’audience del Gran Premio d’Olanda corso ad Assen lo scorso weekend. In Italia il tonfo é davvero pesante, visto che si sono registrati picchi verso il basso mai accusati in precedenza. Questi i numeri implacabili: Assen 2010 MotoGP: 2.579.000, 16,79% di share. Nel 2009: 5.249.00, 31,69% di share: ma la debacle investe anche le altre due classi, la 125 e la Moto2 rispetto alla 250.

Siamo dunque in presenza di dati che, molto probabilmente, in qualsiasi azienda (così come anche in politica, ma forse non in Italia) porterebbero alle immediate dimissioni della dirigenza. Infatti, in appena tre gare corse nell’arco di soli venti giorni, il castello di carta costruito dalla Dorna e sostenuta da diversi media (a cominciare da chi in Italia gestisce i diritti tv) è miseramente crollato.

Chi ha invece sostenuto esattamente il contrario manifestando una chiusura mentale davvero incomprensibile, è stato inequivocabilmente smentito dai fatti e dai numeri. Indubbiamente nello sport la presenza del “fenomeno” (vedi Rossi) è fondamentale. Di contro lo é ancora di più l’eroe e l’antieroe (vedi Lorenzo). Ma non è altrettanto vero che una sola “stella” possa da sola reggere il gioco. Ovvio, però, che il problema non é certamente di oggi: negli ultimi anni la miopia della gestione del motomondiale, ha portato al suicidio un campionato storico, di straordinaria bellezza ed efficacia sotto il profilo tecnico, tecnologico, agonistico, industriale e commerciale.

Tra l’altro, gli spunti positivi sono davvero pochi e di rilevanza mediocre: parliamo della copertura televisiva (davvero internazionale e tecnicamente di altissimo livello) e dall’impegno sulla sicurezza (anche se a scapito della bellezza dei tracciati e dall’abbassamento qualitativo dei circuiti, ridotti a serpentine anonime, quasi da go kart). Ma la griglia con 15 piloti partenti ha spento la MotoGP. La Moto2, che doveva sostituire la 250 e rilanciarla si è già sgonfiata. La 125 è stata dissanguata. Ora, il trend negativo avrà un’ovvia la risalita, parlando solamente di audiance, grazie al rientro in pista di Valentino Rossi, che però fungerà solo da effetto placebo. Con il serio pericolo che chi é responsabile del decadimento della MotoGp ci si aggrappi, pensando di aver risolto tutti i problemi.

Infine un’ultima considerazione: perché Assen fa comunque il pieno di spettatori mentre in Italia milioni di “appassionati” fuggono dalla tv? La risposta é alquanto semplice, ma soprattutto molto triste: perché in Olanda e altrove la passione è sempre stata costruita sul motociclismo come sport in quanto tale, non sull’immagine effimera che può dare di sé: quindi sulle corse e su tutti i suoi protagonisti, diversi, ovviamente, col cambiare degli anni. Nel Belpaese invece, si punta solo sull’involucro di cartapesta, sul “personaggio”, spremendolo come un limone. Quando poi il limone non dà più neppure una goccia (euro), lo si getta e si spegne la tv. Il motociclismo, le ferite se le dovrà poi leccare da solo. E gli appassionati, gabbati, si addormenteranno sul divano.

Superbike, per Biaggi una doppietta “Mondiale” a Misano

0L4N1M4A--300x145La Superbike é ancora griffata Max Biaggi. Il pilota romano ha infatti espugnato Misano e grazie a questa vittoria dà ulteriore vigore alla sua corsa verso la conquista del Mondiale Superbike. Il suo diretto inseguitore Leon Haslam (Suzuki), é infatti finito ottavo e secondo, scivolando così a -37 punti dal fuoriclasse dell’Aprilia: erano 15 alla vigilia di questo gran premio. E ne mancano solo cinque alla fine del Mondiale (250 i punti ancora in palio): dunque una seria ipoteca sul titolo mai vinto da un pilota italiano in 23 edizioni.

Biaggi sale così a quota otto vittorie stagionali: in precedenza, il pilota romano aveva fatto doppietta già a Portimao, Monza e Salt Lake City. In Superbike ha vinto 12 volte, 54 quelle in carriera conteggiando anche i trascorsi in 250, 500 e MotoGP.  Sul tracciato di Misano l’Aprilia non era di certo data per favorita, ma Max Biaggi è stato davvero superlativo. Prima in gara uno ha letteralmente fulminato la Bmw di Troy Corser a sei giri dalla fine. L’australiano ha infatti sbagliato la scelta di gomma, a mescola troppo dura, mentre Biaggi aveva optato per la più soffice. Corser nel finale ha perso anche il secondo posto finito invece nelle mani dell’ottimo catalano Carlos Checa, primo delle Ducati. Nella seconda gara invece, Biaggi ha recuperato velocemente il quarto posto iniziale superando di slancio lo stesso Corser, Fabrizio e Checa. Ed una volta conquistata la testa della corsa ha fatto letteralmente il vuoto vincendo a braccia alzate e lanciando l’abbigliamento da gara nel giro d’onore ai tifosi in tribuna (69 mila presenze nei tre giorni). Dunque anche un grande successo per l’intero circus della Superbike.

Grande vittoria su una pista dov’eravamo convinti di soffrire” ha raccontato Biaggi. “Ho tirato come un pazzo perché ci tenevo particolarmente. L’Aprilia è magica, dedico questo successo al presidente Roberto Colaninno e a tutti i tecnici che hanno reso possibile questo successo”. L’Aprilia ha così anche consolidato il primato anche nel Mondiale Costruttori. Sul secondo posto anche la Ducati di Michel Fabrizio. A trepidare per il trionfatore anche mamma Olga, per la prima volta nei box accanto del figlio che ha compiuto 39 anni sabato.

Moto Gp, Lorenzo domina ad Assen e “chiude” il discorso Mondiale. Pedrosa 2°, primo podio per Stoner

Netherlands MotoGPDopo la vittoria ottenuto ad Assen, possiamo tranquillamente affermare che adesso Jorge Lorenzo è probabilmente irraggiungibile per chiunque in classifica piloti. Il pilota spagnolo della Yamaha si è infatti aggiudicato con la solita autorità anche il GP d’Olanda e con altri 25 punti presi, ha scavato ulteriolmente il divario che pone fine alle residue speranze dei rivali, che volevano tentare di approfittare, soprattutto loro, dell’assenza di Valentino Rossi. Ne approfitterà senz’altro Lorenzo dell’assenza del campione italiano e compagno di squadra, visto che il titolo iridato della MotoGP è ormai saldamente nelle sue mani: Pedrosa adesso insegue a 47 punti.

Niente da fare dunque per Daniel Pedrosa, giunto 2°, Casey Stoner, 3°, Ben Spies 4°, Andrea Dovizioso, 5°, Randy De Puniet, 6°. Come già accaduto a Silverstone, Jorge si é dimostrato pilota di un’altra categoria. Ha gestito senza troppi affanni la prima parte di gara e poi ha definitivamente salutato il gruppo. Ma in fondo, ad essere onesti sino in fondo, non sono gli altri a essere lenti, ma è proprio il maiorchino, in coppia alla sua perfetta Yamaha, ad essere superiore. Nono posto per Marco Simoncelli, 13° per Loris Capirossi sulla Suzuki.

Importanti nell’economia della corsa, sono senz’altro risultati essere i primi tre giri. Lorenzo è subito partito in testa, ma Ben Spies si è messo alle sue spalle “bloccando” di fatto, la corsa di Pedrosa e Stoner che volevano provare a restare in scia al maiorchino della Yamaha. Poi al terzo passaggio, lo spagnolo della Honda e l’australiano della Ducati, sono riusciti a passare il texano e si sono lanciati all’inseguimento del leader iridato. Per Pedrosa il ricongiungimento è arrivato appena due giri dopo. Ma per Lorenzo, l’unico dei battistrada che ha scelto di utilizzare la gomma dura dietro, il margine preso si è rivelato importante in vista della seconda parte di gara. Al nono giro i tre davanti avevano staccato Dovizioso di 2”8.

Verso il 10° giro Lorenzo ha iniziato la sua lenta e inesorabile progressione verso la vittoria. In soli due giri Pedrosa e Stoner si sono ritrovati a 1”3 di distacco, primo segnale dell’allontanamento del pilota Yamaha. Dietro di loro la gara era inoltre già segnata: Dovizioso a 5”4, Spies a 6”5, De Puniet a 8”, Hayden a 13” e Edwards a 14” facevano già un altro tipo di gara, in lotta per le restanti posizioni. Si è così entrati nell’ultima parte della corsa con Lorenzo che non ha fatto altro che gestire il vantaggio. Pedrosa non è più riuscito a stargli vicino e da 1”3 il distacco è salito a 2”, in pratica una firma di atto di resa. Un nuovo, quasi definitivo segnale dell’esito di questo campionato.

Moto Gp, Gran Premio d’Olanda: ad Assen pole di Lorenzo. Melandri cade, non sarà in gara domani

MOTORCYCLING/Lo spagnolo Jorge Lorenzo paritrà in pole domani con la Yamaha, con l’australiano della Ducati Casey Stoner a inseguire, in mezzo ai due rivali nuovamente la sorpresa Randy De Puniet con la Honda del team Cecchinello. Questo l’esito delle qualifiche del GP d’Olanda, disputatesi oggi sul circuito di Assen. Quarto tempo invece per la Yamaha di Ben Spies, poi Hayden (che era caduto al mattino) e a seguire le due Honda di Dovizioso e Pedrosa. Ottavo posto per l’italiano Marco Simoncelli. Rispetto alle prove libere del mattino però, il dominio di Lorenzo è sembrato meno netto ma lo spagnolo ha fatto la pole con una certa facilità, mentre tutti gli avversari parevano al limite.

La giornata però è stata purtroppo caratterizzata anche dall’incidente occorso a Marco Melandri nelle prove libere. Dopo un decina di minuti dall’inizio della sessione  infatti,  il ravennate è stato letteralmente sbalzato dalla sua Honda rientrando in pista da una via di fuga. Ha messo le ruote nell’erba e la moto si è imbarcata. La caduta è stata molto spettacolare e purtroppo ha avuto conseguenze gravi per il pilota italiano: Marco dopo la prima diagnosi ha riportato lussazione posteriore della spalla sinistra e poi una successiva risonanza ha escluso fratture. Però domani non sarà della gara  e si dovranno attendere esami successivi per capire se potrà correre domenica prossima a Barcellona.

Moto Gp, Assen 2010: Lorenzo soddisfatto. “Il team lavora molto bene”

lorenzo-assen-09Il pilota spagnolo della Yamaha Jorge Lorenzo, alla fine della giornata era molto soddisfatto e tranquillo: “Giornata molto positiva, la moto si è comportata bene senza alcun particolare problema. La nuova curva? E’ molto veloce. Migliorare ancora comunque è possible, useremo le sessioni che mancano”. Sui pericoli della gara Jorge è apparso alquanto sicuro: “Da quello che si è visto sarà Stoner il più pericoloso”.

E infatti anche lo stesso Casey si è detto soddisfatto di questa prima giornata ad Assen: “Devo dire che finalmente la moto è tornata in buone condizioni e divertente da guidare. Attaccare Lorenzo? E’ troppo presto per dirlo. Già tornare a lottare per il podio in questo momento sarebbe un bel risultato”.

Un po’ più preoccupato invece l’italiano Andrea Dovizioso su Honda: “Purtroppo nel finale di sessione è venuto fuori un problema all’anteriore, speriamo di risolverlo anche se là davanti sono andati molto veloci. Se però lo risolveremo potremo essere molto vicini ai primi”.

Moto Gp, Assen 2010: Lorenzo primo nelle libere, ma Stoner c’é!

MOTORCYCLING-PRIXSembra finalmente essere giunto il momento in cui toccherà al pilota australiano della Ducati, Casey Stoner, la parte del “guastafeste” per lo spagnolo Jorge Lorenzo nel prossimo fine settimana di Assen. Dopo le prime prove libere del GP d’Olanda infatti, lo spagnolo della Yamaha ha sì fatto registrare il miglior tempo in 1’35”169, ma l’australiano della Ducati è staccato di appena 11 millesimi. Un inizio che trova conferma, almeno in parte, in quello che Lorenzo già aveva dichiarato ieri in conferenza stampa, e cioè che gli avversari non sono poi così lontani dalle sue prestazioni come invece può sembrare dando un’occhiata alla classifica del motomondiale.  Solo in parte però, perché l’avversario più vicino in classifica (si fa per dire, visto che parliamo sempre di 37 punti di svantaggio) è quell’Andrea Dovizioso che oggi ha fatto segnare solo il quinto tempo a 7 decimi dal leader iridato spagnolo, preceduto anche dall’americano Nicky Hayden su ducati e da Colin Edwards. Se non altro ha però messo nuovamente dietro Daniel Pedrosa. Poi c’è la sorpresa Espargaro che ha fatto meglio di Ben Spies, Marco Simoncelli e Marco Melandri.

Iannone primo in Moto2 – L’onore dell’Italia ad Assen è stato tenuto alto da Andrea Iannone che nella sessione delle prime libere che ha chiuso la giornata, quella delle Moto2, è stato il più veloce con il miglior tempo di 1’39”573. L’abruzzese (Speed Up) ha infatti preceduto di due decimi la Moriwaki dello spagnolo Toni Elias (Gresini). Terzo tempo per il thailandese Wilairot (Bimota) a sei decimi, quindi segue il giapponese Tomizawa (Suter) a sei decimi e mezzo. Quinto tempo per il francese Jules Cluzel con la Suter della Forward Racing davanti al compagno di team Claudio Corti, rispettivamente a sette e otto decimi. Cluzel è stato pure autore di una scivolata proprio nei minuti finali della sessione.

In 125 Terol davanti a tutti – In 125 continua invece ad essere notte fonda per gli italiani. Il migliore dei nostri è stato infatti Simone Grotzkyj, solo 14° a 2”3 dal migliore della truppa, lo spagnolo dell’Aprilia Nico Terol, davanti a tutti col tempo di 1’43”208. A seguire gli altri due iberici, Marc Marquez e Pol Espargaro. I due della Derbi hanno preceduto l’inglese Bradley Smith. A seguire il tedesco Sandro Cortese (Derbi) a un secondo, quindi gli spagnoli Rabat (Aprilia) e Vasquez (Derbi) e l’elvetico Krummenacher (Aprilia). Gli altri italiani: Marconi è 24°, Savadori 26°, Ravaioli 31.

Moto Gp, Pedrosa e Stoner ad Assen per la rivincita. “Dimentichiamo Silverstone”

podio-motogp-losailSilverstone ha dato diversi responsi sul Mondiale 2010 di MotoGp. Non solo che Lorenzo é oramai quasi irrangiungibile per la vittoria finale, ma anche che i grandi rivali dello spagnolo, escluso Rossi fermo ai box, ovvero Pedrosa e Stoner, ancora una volta, anche se per motivi diversi, hanno risposto picche.

E pensare che la vittoria ottenuta al Mugello dallo spagnolo della Honda, aveva laciato aperte le porte per un preoseguo di stagione, all’insegna di un nuovo ed inedito duello. Inveve a Silverstone, dopo i primi due giri in testa, Pedrosa si é trovato costretto a dover inseguire, incapace di tenere il passo dei primi. Fin dall’inizio della gara ha infatti sofferto la mancanza di trazione posteriore della sua Honda RC212V. Fuori dal podio, lo spagnolo si è dovuto accontentare di un misero 8° posto, cedendo la seconda posizione nel mondiale a favore di Dovizioso e ora si ritrova a -42 da Lorenzo. Ad Assen occorrerà piazzare una gara come quella del Mugello per tenere aperte le porte del mondiale. “E’ un bene correre ad Assen, subito dopo Silverstone, perché è per me e per il team una prima opportunità per lasciarsi alle spalle l’ultima gara e lavorare per ottenere un altro buon risultato, come abbiamo fatto al Mugello. Impareremo da quello che è successo nel Gran Premio di Gran Bretagna per andare avanti. E’ una fortuna – aggiunge il pilota spagnolo – che io non mi sia fatto male dopo Silverstone e sono fiducioso che possiamo ottenere di nuovo un buon ritmo in questo fine settimana. Assen è una pista buona – anche se era meglio prima dei cambiamenti- e mi piace correrci. E’ un circuito che richiede una moto agile perché ci sono parecchi cambi di direzione veloci – come ci sono al Mugello – quindi sarebbe bello se ottenessimo un altro risultato come in Italia. Il team sta lavorando molto duramente e sono fiducioso che possiamo partire bene nella prima sessione di prove e avere un weekend competitivo. La folla e la storia creano un’atmosfera speciale ad Assen quindi non vedo l’ora di scendere in pista di nuovo“.

Stoner, il momento della svolta – È il momento della svolta. O almeno così lasciano intendere il pilota australiano Casey Stoner e la Ducati, che sbarcano ad Assen per provare finalmente ad accendere la scintilla nella stagione 2010. Sul tracciato olandese infatti, l’australiano cerca il primo acuto in un’annata che sin qui è stata poco brillante. “Quest’anno a volte ho sbagliato io a volte abbiamo faticato a trovare il set up giusto ma in ogni caso, per un motivo o per l’altro, le cose non sono andate come dovevano nonostante avessimo l’opportunità di far bene e anche di vincere“, dice Stoner preparandosi al sesto appuntamento del Mondiale MotoGp 2010. Ad Assen, l’australiano ha vinto nel 2008.

Abbiamo velocità, un pacchetto tecnico competitivo e tutto il team sta facendo come sempre un ottimo lavoro quindi ad Assen riproveremo a rimettere insieme il tutto“, dice prima di ripensare al Gp di Gran Bretagna appena disputato, dove nonostante una gran rimonta, si é dovuto accontentare solo della quinta piazza. “Domenica scorsa nel warm-up eravamo riusciti a trovare un buon set up, forse ci mancava un pò di grip ma in generale ero contento della moto quindi in teoria anche in Olanda dovremmo riuscire ad essere veloci“, afferma mostrando un moderato ottimismo. “Non voglio comunque fare previsioni, devo solo continuare a lavorare bene con la mia squadra e vedere se insieme riusciremo a dare una svolta a questa stagione“, ha infine concluso.

Moto Gp, Gran Premio di Gran Bretagna: Lorenzo resta prudente. “Mondiale? Mancano ancora 13 Gp”

BRITAIN MOTORCYCLING MOTOGPAbbiamo fatto una grande gara, considerando che la situazione non era facile per l’asfalto freddo. Una vittoria molto importante anche per il campionato. Sono molto contento“. Jorge Lorenzo ha commentato così la vittoria nel giorno del ritorno della MotoGP a Silverstone. “È stato un week end molto buono. Alla fine ho guidato molto deciso e ho potuto prendere un grande vantaggio” ha aggiunto lo spagnolo, leader al momento incontrastato della classifica, che guida con ben 37 punti di vantaggio sul secondo che ora è Dovizioso.

Jorge però preferisce mantenere il profilo basso. “Abbiamo fatto solo cinque gare ma ne mancano ancora 13. Abbiamo un grande distacco e siamo convinti che quest’anno si vince facendo molti punti, ma non abbiamo ancora vinto il mondiale. Il clima è positivo, con tre vittorie su cinque e due secondi posti. Ma il motore manca ancora un po’ di potenza rispetto a Honda e Ducati. Gli altri stanno lavorando molto e sono vicini e quindi dobbiamo lavorare molto anche noi“. Anche perchè ora c’è subito l’impegno di Assen e quindi la gara di casa in Catalogna. “Preferisco vincere a Montmeló che è la mia pista di casa, ma anche Assen va bene per il mio stile di guida“.

Andrea Dovizioso, secondo in gara e in classifica, proverà però a mettergli i bastoni tra le ruote: “Sono contento perché correvamo su una pista nuova – ha detto il forlivese della Hondaho un po’ amministrato la gara perché Lorenzo teneva un ritmo purtroppo per me inavvicinabile. Lui è stato bravo a prendere subito la prima posizione quando era difficile superare con le gomme fredde. Quando ho visto che arrivavano da dietro ho spinto per tenere il secondo posto. Ora siamo secondi in campionato e quindi è una buona stagione ma dobbiamo provare ad andare più forte“.

Primo podio in MotoGP per Ben Spies, molto soddisfatto: “Sono felice – ha detto il texano della Yamahaquando mi sono reso conto che avevo il passo per combattere per il podio ho cercato di risparmiare le gomme e, arrivato tra i primi cinque, ho deciso che era la corsa dove potevo puntare al podio“. Marco Simoncelli ha chiuso settimo davanti a Daniel Pedrosa: “Sono molto contento. È stata una gara veramente bella: è volata via perché ho fatto tutti i giri superconcentrato, con il gruppo del podio a un soffio. Non sono riuscito però a agganciarlo, mi mancava la velocità con le gomme usate. Speriamo di migliorare e battagliare nelle prossime gare. Ma essere lì, con Pedrosa a vedere il gruppo del podio è bello, e sara ancora più bello quando sarò lì in mezzo”.

Moto Gp, Gran Premio di Gran Bretagna: Lorenzo Re d’Inghilterra, dominio assoluto a Silverstone

n510995_MOTOGP01_31_preview_bigJorge Lorenzo vince e ipoteca un’altra fetta di Mondiale. Lo spagnolo della Yamaha ha infatti vinto con assoluta autorità nel GP di Gran Bretagna classe MotoGP: dietro di lui, purtroppo, c’è il vuoto. E non solo quello lasciato da Valentino Rossi. Visto che piloti del calibro di Casey Stoner e Dani Pedrosa, appaiono troppo discontinui per rappresentare reali pericoli allo strapotere firmato dallo spagnolo e dalla sua Yamaha M1. Lorenzo ha infatti preceduto al traguardo Andrea Dovizioso (Honda) e Ben Spies (Yamaha). In classifica Jorge ha ora 115 punti dopo 5 GP, 37 in più di Dovizioso.

Una vera mazzata al campionato quella vista oggi. Perché Lorenzo non ha vinto, ma ha come detto in apertura, stravinto. Perché lo spagnolo, dopo un inizio leggermente prudente con un sorprendente De Puniet alle calcagna, ha preso ben presto il largo per poi fare il vuoto: a metà gara Jorge aveva addirittura 8 secondi abbondanti sul gruppetto di inseguitori guidato da Dovizioso. In pratica la corsa era già finita lì.

Come, ma soprattutto chi può fermare Lorenzo? Difficile a questo punto pensare che questo possa accadere. Anche perché lo spagnolo corre ormai con la mente del tutto sgombra, come ha dimostrato al primo giro quando Daniel Pedrosa, poi solo 8° con evidenti problemi, lo ha attaccato mettendosi davanti per poche curve. Nessun colpo di testa: un occhio al rivale e via dentro in staccata a riprendersi la leadership della corsa senza rischiare inutili cadute. Poi da lì ha cominciato a inanellare una serie di giri veloci impossibili da sostenere per tutta la sparuta compagnia (solo 15 piloti sui curvoni di Silverstone facevano un po’ effetto).

Di sicuro proverà a dargli fastidio il nostro Dovizioso. Andrea è infatti stato bravo a portare a casa un ottimo secondo posto che in classifica gli consente di mettersi davanti al compagno di squadra Dani Pedrosa, terzo: ora il ruolo di anti-Lorenzo è suo e già sabato prossimo ad Assen dovrà darsi da fare. Nel giorno in cui Ben Spies è salito sul podio per la prima volta (precedute le Ducati di Hayden e Stoner) da segnalare poi l’ottimo De Puniet, il settimo posto di Marco Simoncelli e l’ottavo di Pedrosa. Caduta e ritiro per Marco Melandri.

Moto Gp, Gran Premio di Gran Bretagna: Lorenzo in pole a Silverstone. Storico secondo De Puniet, 3° Pedrosa che cade

BRITAIN MOTORCYCLING MOTOGPCome previsto alla vigilia, sarà ancora una volta lo spagnolo Jorge Lorenzo, a partire in pole davanti a tutti nel GP di Gran Bretagna con la sua Yamaha, sul nuovo tracciato di Silverstone. Il leader del Mondiale, su una pista nuova per tutti e difficile, sia per le buche che per le sconnessioni presenti sull’asfalto, ha preceduto l’ottimo e sorprendente francese Randy De Puniet, con la Honda del team di Cecchinello, e lo spagnolo Dani Pedrosa, entrambi caduti nel finale della sessione. Grande paura soprattuutto per lo spagnolo della Honda: nella scivolata infatti, la moto gli ha dato una grossa botta alla gamba prima di picchiare dritta contro le barriere. Il pilota è stato subito portato via in barella, ma poi ha per fortuna raggiunto a piedi il centro medico, camminando da solo dopo il trasporto in ambulanza. Alla fine il responso per lui è confortante: si tratta solo di contusioni alle ginocchia, domani dovrebbe esserci. Quarto tempo per Andrea Dovizioso, quinto Hayden, sesto Stoner. Ottavo Melandri, nono Simoncelli, e solo 14° Capirossi.

LA CADUTA DI DANIEL DANI PEDROSA NELLA QUALIFICHE DEL GP D' INGHAl termine delle qualifiche, Jorge Lorenzo è abbastanza soddisfatto dopo la prima pole della stagione: “Non ho ancora visto in quali tratti della pista sono veloce e in quali meno – ha detto -. Le gomme morbide si scaldano un po’ lentamente e quindi le ho usate con cautela. Il mio obiettivo era proprio di sfruttare la moto e provare ad andare forte senza rischi e ci sono riuscito. Domani la gara sarà difficile perché ci sono molte Honda che vanno veloce e non solo Dani ma anche De Puniet“. E proprio il francese del team di Lucio Cecchinello, racconta la sua scivolata nel finale: “Sono caduto mentre stavo andando molto forte. A metà circuito sono entrato in curva troppo forte e ho commesso un errore, scivolando – spiega -. Questa pole la sentivo alla mia portata, ma comunque meglio cadere oggi in qualifica che domani in gara. La moto, infatti, sarà a posto per domani“.

La griglia della MotoGp: 1. Lorenzo (Yamaha) 2’03″308; 2. De Puniet (Honda) a 0″126; 3. Pedrosa (Honda) a 0″278; 4. Dovizioso (Honda) a 0″687; 5. Hayden (Ducati) a 1″024; 6. Stoner a 1″086; 7. Spies (Yamaha) a 1″169; 8. Melandri (Honda) a 1″247; 9. Simoncelli (Honda) a 1″560; 10. Edwards (Yamaha) a 1″727; 11. Barbera (Ducati) a 2″046; 12. Aoyama (Honda) a 2″404; 13. Esparagaro (Ducati) a 2″440; 14. Capirossi (Suzuki) a 2″513; 15. Bautista (Suzuki) a 3″299; 16. Kallio (Ducati) a 3″672.

Moto Gp, Silverstone: Lorenzo soddisfatto. Stoner fiducioso

jorge-lorenzo-shanghaiJorge Lorenzo, al momento unico rappresentante del team Fiat Yamaha Team, ha affrontato il nuovo tracciato di Silverstone al meglio, concludendo la giornata con il primo posto in una sessione conclusasi anzitempo per la pioggia. Spiega il compagno di Valentino: “Sono felice della nostra prima giornata di lavoro qui a Silverstone e il nuovo circuito mi è piaciuto molto, è veloce e divertente da guidare. Abbiamo lavorato duramente e ho fatto un sacco di giri in modo da capire ogni curva e ogni rettilineo. L’inizio è stato buono e poi passo dopo passo sono migliorato, quindi penso di essere in buona forma per il fine settimana. Proseguiremo nello stesso modo domani e punteremo alla prima fila“.

Casey Stoner ha ben impressionato nelle libere di oggi: l’australiano tra l’altro, non ha rinunciato alla sua Desmosedici con le sospensioni 2009. L’australiano, 2° a soli 142 millesimi, è apparso soddisfatto: “Il layout della pista è semplicemente fantastico. E’ molto divertente e ci sono delle curve bellissime. Sfortunatamente ci sono tante buche nella parte vecchia dove l’asfalto non è stato rifatto. Quando lo uniformeranno in tutto il tracciato credo che si potrà tranquillamente dire che questa è una delle piste più belle del mondo. Oggi abbiamo lavorato molto sul set up e per il momento siamo ancora alla ricerca di quello ottimale. L’assetto che abbiamo scelto era un po’ troppo rigido per tutti gli avvallamenti che ci sono ed è stato difficile spingere al limite per capire fino a dove potevamo arrivare“.

Moto Gp, Silverstone: Lorenzo primo nelle libere, risorge Stoner

MOTORCYCLING-PRIXLe prime prove libere del venerdì sul nuovo tracciato di Silverstone, hanno portato in dote Uuna certezza e tanti dubbi. In assenza di Valentino Rossi, è stato il compagno di squadra Jorge Lorenzo a far segnare il miglior tempo nella prima sessione di prove libere del Gp di Gran Bretagna. A Silverstone infatti, lo spagnolo della Yamaha ha corso in 2.05”991, precedendo l’australiano Casey Stoner (Ducati) e l’italiano Andrea Dovizioso (Honda). I dubbi riguardano soprattutto le condizioni del tempo – oggi ha piovuto durante le tornate della Moto2 – e il fondo della pista, piuttosto rovinato nella parte vecchia del tracciato.

Ottimo il quarto tempo fatto registrare da Randy De Puniet. Il francese ha portato la sua Honda Lcr satellite ad appena 0”448 dal leader del mondiale. Oltre il secondo di ritardo tutti gli altri piloti. Ben Spies, con la Monster Yamaha Tech3, Dani Pedrosa con l’altra Honda Hrc, Marco Melandri con quella del team San Carlo Gresini. A chiudere la top ten, Espargaro, Simoncelli el a Ducati di Hayden. Quindicesimo Loris Capirossi. Allo scadere della sessione, ha fatto la propria comparsa la pioggia. I piloti della Moto2 che chiudevano il venerdì di Silverstone si sono ritrovati costretti a girare per un’ora sotto la pioggia. Il più veloce è stato Shoya Tomizawa Suter). In 125 primo tempo di Marc Marquez (Derbi)

MotoGp, prima sessione libere:
1. Jorge Lorenzo (ESP/Yamaha) 2.05”991
2. Casey Stoner (AUS/Ducati) à 0”142
3. Andrea Dovizioso (ITA/Honda) 0”356
4. Randy de Puniet (FRA/Honda) 0”448
5. Ben Spies (USA/Yamaha) 1”259
6. Dani Pedrosa (ESP/Honda) 1”595
7. Marco Melandri (ITA/Honda) 1”597
8. Aleix Esparagaro (ESP/Ducati) 1”936
9. Marco Simoncelli (ITA/Honda) 1”960
10. Nicky Hayden (USA/Ducati) 2”309

Moto Gp, si torna a parlare di Stoner alla Honda. Contratto pluriennale da 5 milioni all’anno

ston-adrIl moto-mercato torna al primo posto. Calmate le acque dopo l’infortunio occorso al Mugello a Valentino Rossi, si é tornati a bomba sull’altro argomento più scottante del 2010, quel motomercato che vede Stoner già legato alla Honda HRC per i prossimi anni. Della vicenda, al momento, si sa che non si tratta di un semplice rumor, e che le squadre coinvolte sono entrambe ben informate dei contatti intercorsi fra Livio Suppo e Casey Stoner. D’altro canto, nessun altro particolare  importante è trapelato finora: non si sa per esempio se il pilota australiano ha già firmato un contratto, né quanti soldi sono stati offerti e per quanti anni l’australiano potrebbe legarsi al team ufficiale giapponese. Questo per quanto riguarda i discorsi ufficiali. Per quanto riguarda invece quelli ufficiosi, bhé, ci vengono a sostegno per colmare tutte queste lacune, le ultime voci indiscrete del paddock, che parlano dell’esistenza di un contratto da 5 milioni di euro netti all’anno, che fa presupporre inoltre, una scadenza pluriennale. L’attendibilità di certe dichiarazioni è ovviamente tutta da verificare, e non è esclusa una smentita già nei prossimi giorni, come capita spesso quando si parla prematuramente di moto mercato. Ragionandoci sopra però, questo potrebbe essere il più consistente dei rumors di inizio stagione, essendo la semplice conferma di una realtà molto vicina, quella di Casey in tuta HRC, pronto a ritornare su una moto giapponese, e cambiare aria per una cifra molto interessante.