Sic sul podio, Vale che sbadiglia, i pensieri di Stoner che viaggiano più in là della Honda su cui ha poggiato il didietro. Il salto di gioia di Jorge Lorenzo, a inizio stagione della MotoGP 2011, lasciava presagire il bis iridato dello spagnolo: invece poi.
Sic che saluta, la Ducati ingolfata con Hayden e Rossi che – pensa te – si contendono il sesto posto ad armi pari, Pedrosa che magari esploderà per davvero, Capirex lineare e solido, sempiterno come le incisioni rupestri di Naquane, Spies a fare la mina vagante mentre cerca di insinuarsi a ridosso dei primi.
Imola e Misano sono vestite di giallo, con quel 46 su ogni maglietta indossata che pare una protuberanza: la proboscide d’affetto che tende dal tifo verso Valentino non basterà che per cogliere qualche briciola. E poi.
Papà Sic che sta sempre nei box della Honda Gresini per capire se quel popò di talento di Marco si possa indirizzare verso un corso vincente: patron Fausto ci ha investito, ma vedere Sic su quella moto lì è come stare a guardare Alberto Contador che prova a scalare lo Zoncolan in mountain bike.