Moto Gp, Alonso accetta la sfida di Rossi del 2006. Ma con qualche riserva…

C_27_articolo_36839_GroupArticolo_immagineprincipaleNon sappiamo quanti di voi si ricorderanno della sfida che fu lanciata nel lontano 2006 da Valentino Rossi a Fernando Alonso per il titolo di “re dei motori“. Bene, dopo quattro anni sembra che lo spagnolo abbia deciso ad accettarla e così i due assi di manubrio e volante potrebbero davvero trovarsi di fronte guidando una F1, una MotoGP e una macchina da rally. “Un giorno la accetterò, perché no. Adesso che sono alla Ferrari sarebbe più facile. Qualcosa per lo spettacolo, ma nulla di serio”, ha ammesso Alonso in un’intervista al quotidiano spagnolo “As“. Alonso, comunque, preferisce mettere le mani avanti: “Lui ogni tanto fa un test sulla Formula 1 e se dovessi riuscire pure io a farne uno sulla moto, allora questa sfida si potrebbe fare. Certo, per me guidare una due ruote come fanno i piloti veri sarà impossibile. La vedo abbastanza difficile: magari la accendo e mi si spegne subito …”. E per quanto riguarda il confronto con la vettura da rally? “Non l’ho mai provata, però credo che ci vorrebbe qualche prova prima di guidarla”. Insomma, non siamo di fronte ad un vero e proprio “sì”, ma diciamo ad un “so” o un “nì”. Certo, il sempre più probabile passaggio di Valentino alla Ducati, faciliterebbe l’organizzazione di questo evento, con entrambi i piloti già vestiti di rosso. Appuntamernto al 2011, allora?

Di certo l’arrivo di Stoner in HRC sblocca definitivamente il moto-mercato, perchè ora la Ducati ha un posto libero e sembra che sia giunto il momento giusto per il matrimonio con Valentino Rossi. Il centauro di Tavullia, attualmente infortunato, è da sempre stato accostato al team di Borgo Panigale, ma stavolta sembra si farà davvero sul serio. Infatti, mai occasione più propizia di questa per coronare il sogno di tanti appassionati italiani: dopo i convincenti test di Misano, Rossi potrebbe addirittura rientrare in pista il prossimo weekend, quello del Sachsenring, ed é lì che potremmo assistere al clamoroso annuncio. Prima però, a inizio settimana, ci sarà il tempo per effettiare un altro test sulla M1 Superbike di ritorno da Brno, dove Valentino prenderà la decisione definitiva. Per quanto riguarda il contratto di Casey Stoner, si tratta invece di un biennale da 6 milioni e mezzo, senza opzioni, mentre per quello di Rossi si parla di 13 milioni a stagione con diverse opzioni. Non ci resta che aspettare ancora pochi giorni e poi sapremo tutto sia sul ritorno in pista di Rossi sia sul suo futuro alla Rossa.

Moto Gp, ora é ufficiale: Stoner lascia la Ducati e firma con la Honda

casey_stoner_motogp_race_mugello_2009Ora la notizia ha finalmente assunto i crismi dell’ufficialità: Casey Stoner ha firmato con la Honda e dal prossimo anno correra in sella ad una moto della casa giapponese. Dunque, il Gran Premio di Valencia del prossimo 7 novembre 2010, chiuderà non solo il Mondiale 2010, ma soprattutto concluderà quattro anni di straordinaria e indimenticabile collaborazione tra tra la Ducati e il pilota australiano Casey Stoner. Un rapporto importante, caratterizzato da sempre da una grande stima reciproca, condito da tante emozioni e tante vittorie, tra cui l’importantissima conquista del primo Titolo Mondiale MotoGP sia per la Casa italiana sia per il pilota australiano.

Stoner arrivò in Ducati nel 2007 e con la Desmosedici GP7, che debuttava allora nella nuova categoria 800cc, conquistò la prima vittoria già nella prima gara, dando inizio ad un percorso strepitoso che portò, nello stesso anno, alla conquista del titolo iridato e a tanti altri successi nel corso delle stagioni seguenti. La casa di Borgo Panigale non ha certamente dimentica tutto questo, nonostante un 2009 da incubo e un 2010 alquanto insipido. Infatti la Ducati ha voluto ovviamente ringraziare Casey Stoner, che ha scelto di affrontare una nuova sfida, con la riconoscenza e un affetto che rimarranno indelebili nel tempo. “Vorrei ringraziare Casey da parte dei nostri tifosi, dei nostri sponsor ma soprattutto a nome di tutte le persone che lavorano in Ducati”, ha commentato Filippo Preziosi, direttore generale Ducati Corse, “perché le vittorie e le emozioni che ci ha regalato ci hanno ripagato del lavoro e dei sacrifici di tutti questi anni. In queste quattro stagioni insieme ci sono stati tanti momenti belli, come la vittoria del Mondiale nel 2007 e la vittoria nella gara del Mugello del 2009, che non dimenticheremo mai. In Casey abbiamo trovato non solo un pilota dal talento cristallino, ma soprattutto un ragazzo estremamente onesto e leale e per questo rimarremo legati a lui, anche da avversari, da affetto e stima”.

E dopo il saluto della Ducati, é giunta immediata la risposta del pilota australiano. “Ringrazio Ducati per avermi dato la grande opportunità di correre e vincere con loro in questi quattro anni”. ha commentato Casey Stoner. “Hanno scommesso su di me alla fine del 2006 quando ero praticamente uno sconosciuto ma lavorando uniti siamo stati capaci di vincere un mondiale, diverse gare e lottare per il titolo in altre due stagioni. Adesso ho deciso di cercare nuove sfide per il mio futuro e nuovi ostacoli da superare ma non dimenticherò questi quattro anni con la Ducati e le persone con le quali ho avuto il privilegio di lavorare così da vicino. Ancora un grande grazie alla Ducati,ai suoi tifosi, e a tutti gli sponsor con i quali abbiamo condiviso il successo e raggiunto traguardi che rimarranno nel tempo”.

Moto Gp, Yamaha: il ritorno di Valentino Rossi. A Misano con la Yamaha di Toseland, test positivo

n512044_rossi03.previewTutti i tifosi del “Dottore” e gli appassionati di motociclismo, oggi hanno potuto tirare un lungo sospiro di sollievo. Perché il loro “Dottore” preferito, quello da cui vorrebbero andare ogni giorno, è tornato. O meglio, quanto meno ci sta provando. Perché dopo il doloroso e choccante infortunio subito al Mugello, dove durante le prove libere del sabato mattina un volo con la sua Yamaha M1 gli procurò una frattura di tibia e perone, per la prima volta Valentino Rossi è tornato in pista dopo il brutto incidente del Mugello con conseguente stop di 5 mesi. Ma appena 32 giorni dopo, il nove volte campione del mondo è voluto tornare in sella ad una Yamaha Yzf-R1 fornita dal team Yahama World Superbike. Rossi ha cominciato a girare alle ore 18.28, compiendo ovviamente soltanto 11 giri per poi rientrare ai box alle 18.55. In questa prima sessione il campione di Tavullia ha girato in 1’41″000, più lento del miglior tempo fatto in gara da Max Biaggi di circa di 4,5 secondi (1’36″589).

Dopo questa prima presa di confidenza con una derivata di serie – i piloti Motogp per regolamento non possono provare con la loro moto sui circuiti del Mondiale – ma equipaggiata con gomme Bridgestone al posto delle Pirelli, Rossi è rientrato nuovamente in pista per compiere un’altra decina di giri. Stavolta il miglior tempo è stato 1’39″300. Il risultato di questa prova consegna un Valentino Rossi in condizioni fisiche buone e mentali ottime, già sostanzialmente pronto al rientro. Il prossimo appuntamento è il Gp di Germania, che si correrà il 18 luglio al Sachsenring. Il Dottore ha dimostrato di avere la padronanza del mezzo e di non andare per niente a spasso per la pista. Ma la domanda sorge spontanea: Rossi correrà al Sachsenring il prossimo 18 luglio, poco più di 40 giorni dall’infortunio al Mugello? Il Fiat Yamaha Team fa sapere che una decisione sarà presa soltanto ad inizio della prossima settimana, con Rossi che si consulterà con i medici ed i responsabili Yamaha: gamba e spalla fanno ancora male, ma un tentativo si può fare…

Moto Gp, Ducati: Stoner avrebbe firmato con la Honda. L’annuncio già in serata?

casey_stoner_motogp_2010Il tempo al condizionale nel titolo è d’obbligo, visto che fin quando qualcosa di realmente ufficiale non verrà diramato da Honda, non potremo usare altri tempi della lingua italiana che esprimonon meno certezza. Fatto sta, però, che la bomba è stata lanciata, e bella grossa, da Hellforleather, che a suo dire, tramite un informatore interno è riuscito ad avere la conferma della firma di Casey Stoner con la casa giapponese. Verità o meno, non è una news da strapparsi i capelli nè che ci lascia chissà quanto sorpresi, visto che l’arrivo della fatidica sigla di cui si mormora da almeno un paio di mesi, era solo questione di tempo. Sempre secondo quanto dichiarato da Hellforleather, sembra che la comunicazione ufficiale della chiusura del contratto tra Casey Stoner e la Honda, dovrebbe arrivare oggi stesso, nella tarda serata. Sarà nostra premura tenervi aggiornati in caso di comunicazioni ufficiali.

La notizia vera però, quella che ancora brancolava nel dubbio, riguarda il futuro compagno di Casey per il prossimo anno sulla Rossa, visto che non paiono dubbi sulla conferma per lo spagnolo Dani Pedrosa. Che più che per motivi tecnici, restarà in sella alla sua moto per il semplice ma non trascurabile fatto, che lo sponsor Repsol rimarrà sulle carene della RC212V e quindi avanzerà la pretesa di un pilota iberico in sella, unico modo per far continuare il sodalizio delle due grosse aziende.

Altra domanda: quale sarà con questa mossa il destino di Andrea Dovizioso? Di certo, come detto, non c’è ancora nulla. Ma dopo gli ottimi risultati dell’ultimo periodo e la conduzione di uno sviluppo più che buono della 800, sarebbe davvero un peccato vederlo scaricato così su due piedi e rimesso su un difficile mercato piloti, dove le moto ufficiali sembrano ormai tutte prenotate. Non é però da scartare comunque la possibilità, già subdorata più volte in passato, di una possibile terza ufficiale HRC con sponsor differente.

MotoGp, Yamaha: Rossi torna in pista domani. Ezpeleta (CEO) annuncia: “Sarà in pista al Sachsenring”. E il passaggio in Ducati é sempre più vicino

motogp-chute-rossiIl ritorno di Valentino Rossi è molto più vicino di quanto sin qui ipotizzato da tutti gli addetti ai lavori. E se a dir lo é il numero 1 del Motomondiale in persone, bisogna crederci per forza. Secondo quanto riporta il quotidiano spagnolo “AS” infatti, Valentino Rossi potrà tornare in pista già a partire dal prossimo Gran Premio in calendario: ovvero quello in programma il prossimo 18 luglio al Sachsenring: ad anticiparlo è proprio Carmelo Ezpeleta, CEO Dorna Sports, che ha ricevuto buone nuove al riguardo. “Valentino Rossi correrà in Germania. L’ho saputo ad Assen e questa è una grande notizia. La MotoGP senza Rossi sappiamo che è una situazione temporanea. Sarà diverso quando deciderà di ritirarsi perchè partiremo in campionato sapendo che non ci sarà più a correre“.

Ezpeleta però, non nasconde più di qualche preoccupazione sullo stato di salute di Rossi, anche per via della spalla infortunata durante un allenamento con la moto da cross, ma nello stesso tempo finisce anch’egli risucchiato nel vortice del moto mercato. Infatti Ezpeleta anticipata una tematica del prossimo Motomondiale del 2011: il sempre più probabile passaggio del “Dottore” alla Ducati di Borgo Panigale. “Rossi in Ducati? Non abbiamo calcolato l’impatto mediatico di una simile notizia, ma sicuramente con una moto competitiva potrà far bene. Valentino è Valentino, specie in questo genere di sfide“.

Il passaggio di Vale alla Rossa della MotoGP sarebbe un modo per ributtarsi nella mischia, un tentativo di ritornare in auge, dopo il pesante infortunio che ha unto la scintillante figura del campione italiano. Inoltre, qualora Valentino giungesse in Ducati, avrebbe l’occasione di rincorrere il sogno di tre moto diverse, tre marche diverse, con cui aver vinto il motomondiale. Notizia dell’ultima ora: a detta del refolo di voci che giunge da Catalunya, mancherebbe sempre meno ad una firma ufficiale del contratto da 15 milioni di euro a biennio per garantirsi un Rossi alla Rossa. Un altro successo di Filippo Preziosi?

E proprio in serata arriva una notizia che conferma l’imminente ritorno di Rossi in pista. A poco più di un mese dall’incidente del Mugello il pilota italiano tornerà in pista domani a Misano in sella a una Yamaha R1 di serie. La notizia è ormai ufficiale. Il pesarese, ovviamente, non guiderà la sua M1 ma una moto stradale, per verificare le sue condizioni fisiche dopo la doppia frattura, esposta, di tibia e perone della gamba destra. Non è escluso che possa provare un comando del freno posteriore a mano, del tipo di quello utilizzato da Mick Doohan dopo l’incidente di Assen ed oggi usato da diversi piloti, fra i quali per esempio Andrea Dovizioso, sulla sua Honda. Rossi proverà, pare, nel pomeriggio inoltrato, a porte chiuse. Verso la serata sarà diramato un comunicato stampa con le dichiarazioni del pilota.

MotoGp, Yamaha: Rossi freme per tornare. “In pista tra due settimane”. Ma Lorenzo pensa ad altro: “Al Sachsenring altra sfida”

lorenzo_rossi_yamahaMentre il Motomondiale 2010 prosegue il suo corso, con gli altri piloti che corrono e vincono (soprattutto il suo compagno di squadra Lorenzo), Valentino Rossi non può fare altro che aspettare di poter rientrare in pista. Al nove volte campione del mondo, infatti, che si trovi ad Ibiza in vacanza o a Pesaro per proseguire la riabilitazione, continua a montare, ogni giorno che passa sempre di più, la voglia di tornare sulla sua moto. “Vale sta bene – ci ha detto William Favero, responsabile della comunicazione di Yamaha Racing -, sono andato a trovarlo prima di partire per Barcellona. La gamba è già cicatrizzata e Vale ha una gran voglia di tornare in sella. Fosse per lui avrebbe corso anche al Montmelò, ma così non può essere. Per camminare ha ancora bisogno delle stampelle“. La frattura esposta e scomposta della caviglia, unita alla frattura della spalla patita durante le prove libere del Mugello, verosimilmente, non permetterà però a Valentino di tornare non prima del Gp della Repubblica Ceca, il prossimo 15 agosto ma anche questo, per un comune mortale, sarebbe un recupero che avrebbe comunque dle miracoloso.

Lorenzo pensa al Sachsenring – Messo a segno il quinto sigillo della stagione e la terza vittoria stagionale di seguito (Silverstone, Assen, Montmelò), il pilota spagnolo della Yamaha Jorge Lorenzo, ha già la mente rivolta alla prossima gara. Il Gp di Germania al Sachsenring è quasi certamente l’appuntamento più complicato per tutti i piloti della MotoGp, che dovranno gestire gli oltre 230 cavalli delle loro moto in un tracciato tortuoso e corto. Lo scorso anno a vincere fu il “Dottore” Valentino Rossi, che arrivò proprio davanti al compagno di squadra Lorenzo sotto la bandiera a scacchi. “Sarà una nuova sfida – afferma il pilota Yamaha leader del Mondiale perchè il Sachsenring è la pista più difficile della stagione proprio per il fatto di essere molto corta. Dobbiamo fare 30 giri per la gara, quindi sarà abbastanza complicato. Comunque credo di essere a posto, bisogna affrontare la cosa con calma e non avere pressioni e continuare come stiamo facendo fino a questo momento“.

MotoGp, Gran Premio di Catalunya: al Montmelò arriva la quinta sinfonia per Lorenzo

n511955_lorenzo.podio_1.preview_bigOramai non ci sono più dubbi: Jorge Lorenzo è l’assoluto dominatore e protagonista di questo Motomondiale 2010: anche quest’oggi infatti, sul circuito di Montmeló nel Gran Premi Aperol de Catalunya, é arrivat l’ennesima dimostrazione di forza dello spagnolo del team Fiat Yamaha. I numeri parlano chiaro: cinque vittorie consecutive, anticipate da due secondi posti in sette gare, sono la prova provata di un’annata perfetta, dominata sotto tutti i punti di vista, ma che purtroppo perde inevitabilmente qualcosa con l’assenza del Campione del Mondo in carica Valentino Rossi. “Sono veramente stanco, la corsa è stata dura” ha detto lo spagnolo a fine gara. “Il caldo faceva scivolare la moto soprattutto all’anteriore e fin quando Dovizioso mi è stato attaccato non è stato facile gestire la cosa. Poi, fortunatamente per noi, Andrea è caduto e io sono potuto andar via abbastanza facilmente“.

Sul podio finiscono anche la Honda di Dani Pedrosa e la Ducati Casey Stoner. alla vigilia lo spagnolo del team Repsol Honda sembrava avere i numeri e le possibilità di mantenere il ritmo di gara per poter lottare con Lorenzo per la vittoria finale, ma questa volta la partenza, da sempre un punto di forza del numero 26, lo tradisce: Pedrosa infatti, finisce molto lungo alla prima curva ed è costretto a rimontare almeno sette posizioni, prima di ritrovare il treno dei primi: troppe per poter sperare di rientrare anche sul leader del mondiale.

Per l’australiano della Ducati invece, é stata l’ennesima gara atipica: il numero 27 aveva infatti fatto vedere buoni tempi per tutto il fine settimana, warm up compreso, ma in gara non é riesciuto a confermarsi sugli stessi livelli, e solo la caduta di Dovizioso nel finale, gli permette di salire sul terzo gradino del podio, il secondo consecutivo della stagione. Un segnale comunque importante per la casa di Borgo Panigale che piazza il suo secondo pilota, Hayden, in ottava posizione.

Menzione speciale va però fatta per Andrea Dovizioso, unico pilota in pista capace di mettere per davvero i bastoni tra le ruote a Lorenzo. L’italiano infatti, ha lottato dall’inizio alla fine: partito sesto, superato prima Stoner e poi lo stesso numero 99, se l’è giocata fino all’ultimo. Poi, evidentemente sempre al limite per rimanere davanti, cade e paga a caro prezzo una gara sin lì generosissima, chiusa in 14ª posizione.

Ancora una volta bene il francese Randy de Puniet che completa le prime quattro posizioni e si conferma miglior pilota privato con 10 punti di vantaggio su Ben Spies oggi sesto. Da sottolineare anche la prova finalmente positiva delle Rizla Suzuki che chiudono con la quinta posizione di Álvaro Bautista e la settima di Loris Capirossi. Che stia dunque cambiando il vento? Infine da registrare le cadute di Marco Simoncelli (San Carlo Honda Gresini) e Aleix Espargarò (Pramac Racing) che lasciano spazio a qualche rammarico per due piloti in gran forma. In particolare l’italiano esce di scena mentre controllava ampiamente la sesta piazza.

Motomondiale, nel Gp di Catalunya Takahashi trionfa in Moto2. Iannone penalizzato, pauroso incidente per Morales. In 125 é ancora un trionfo per Marquez

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Il Gran Premio di Catalunya corso in Moto2 ha regalato un”infitità di sorprese, sin dall’increbile partenza: la caduta alla curva uno interessa almeno 9 piloti tra cui il già infortunato Alex Debon (Areoport de castellò), Mike di Meglio (Mapfre Aspar), Roberto Rolfo (Italtrans), Robertino Pietri (Italtrans), Hector Faubel (Marc VDS) e Shoya Tomizawa (Technomag CIP). Canepa va fuori sempre all’altezza della curva 9, con la moto che addirittura prende fuoco, mentre Andrea Iannone (Fimmco Speed Up) si libera in appena un paio di giri di Toni Elias e di Thomas Luthi per poi lanciarsi verso la oramai personale gara in solitaria.

Ma quando mancano 16 giri al termine della gara, ecco giungere la penalità per il nostro Andrea Iannone, a causa di un sorpasso su Luthi con la bandiera gialla sventolata ai lati della strada. L’italiano dunque dovrebbe lasciare la prima posizione e tornare in seconda, onde sarà costretto ad un “ride through“: a questo punto diventa davvero tragicomica la situazione nella pit lane del suo team, che non sa  e non riesca a comunicargli la penalità. Intanto cade Ratthapark Wilairot. Iannone però, non può intuire né leggere i messaggi del team e la direzione di gara lo costringe al “Ride Through“. Rientra ai box quando mancano 7 giri al termine rientrando in 17ª posizione.

Ne approfitta così Yuki Takahashi con la Tech3 Racing che già ieri durante le libere e le qualifiche aveva dimostrato di potersela giocare con Iannone. Il giapponese é chiamato solo ad amministrare l’ampio vantaggio sul duo Luthi, poi secondo, e Simon terzo. È la prima vittoria nella nuova categoria, la terza in carriera, per Takahashi che risale fino all’8ª piazza in generale. Iannone invece chiuderà solamente 13°.

Karel Abraham (Cardion AB), Toni Elias (Gresini Racing) e Simone Corsi (Jir Moto2) completano le prime sei piazze, con lo spagnolo che mantiene la leadership del mondiale con 111 punti in classifica generale. Dietro di lui lo svizzero Luthi a 16 lunghezze di distanza.

Pauroso incidente sul rettilineo per Morales – Davvero pazzesco invece, l’incidente occorso a Carmelo Morales sul rettilineo finale, con lo spagnolo che tocca la gomma posteriore di Kenny Noyes e finisce al suolo, prendendo il volo con la sua moto che ricandendo lo prende in piena sulla schiena, per fortuna protetta dalla gomma piuma.

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In 125 comanda ancora Marquez – In 125, alla partenza, Bradley Smith prova subito a prendere il tempo allo spagnolo Marquez, ma un errore di traiettoria nella curva uno, permette al pilota della Derbi di ritrovare subito la prima posizione. Alle sue spalle si collocano in scia tutti i migliori della classifica generale, mentre va fuori dopo poche curve Esteve Rabat (Blusens STX).

Marquez sembra comunque avere subito qualcosa in più con la sua Derbi del team Red Bull Ajo Motorsport, ma sia Espargaró che le due Bancaja Aspar di Terol e Smith, riescono a restare in scia a distanza di pochi metri. Al terzo giro è già record del circuito per il poleman, che lo strappa a Randy Krummenacher (2007). Va fuori intanto anche Alexis Masbou (Ongetta Racing) alla curva 10; stessa sorte tocca a Sturla Fagerhaug (AirAsia Int.Circuit). A 13 giri dal termine Espargaró “ri”-batte il record del circuito e si lancia all’inseguimento di Marquez insieme a Smith e Terol. Ma purtroppo per loro il ritmo del vincitore delle ultime tre gare è inarrivabile. Si ritira, per problemi tecnici, anche Luis Salom (Stipa-Molenaar Racing).

Quella in Spagna é la quarta vittoria consecutiva per il giovane talento spagnolo che consente al pilota spagnolo di trovare anche la leadership del Campionato del Mondo 125 con 132 punti, grazie alla seconda piazza di Bradley Smith e la terza di Pol Espargaró. Nico Terol, caduto a poche curve dal traguardo perde colpi in classifica generale. Sandro Cortese con la Avant Mitsubishi Ajo, Efren Vazquez (Tuenti Racing) e Tomoyoshi Koyama (Racing Team Germany) completano le prime sei posizioni del Gran Premi Aperol de Catalunya.

Moto Gp, Gran Premio di Catalunya: Lorenzo conquista la pole, il Montmelò é ai suoi piedi

n511740_lorenzo1_4.preview_bigE’ ancora il pilota spagnolo del Team Yamaha, Jorge Lorenzo, a dettare legge nelle qualifiche e a compiere un altro passo, forse quello decisivo, verso la terza vittoria consecutiva e verso la conquista del titolo mondiale 2010. E domani, proprio nel Gran Premi Aperol de Catalunya, sul tracciato del Montmelò nella sua Spagna, Lorenzo partirà dalla pole position, grazie al tempo di 1’42.046 trovato proprio ad un paio di minuti dal termine della sessione di qualifica. “Non mi aspettavo di fare il tempo con le gomme morbide, perché stavo lottando con la mescola più dura e non riuscivo a correre sui tempi che stavo cercando. Per domani, nonostante il caldo potremmo anche optare per la gomma soft in gara,” ha dichiarato Lorenzo al termine della sessione“. Queste le parole del portiere spagnolo.

C’è comunque da dire che gli altri piloti in gara non sono rimasti a guardare. Per esempio, proprio nelle ultime due-tre tornate disponibili. sia Dani Pedrosa chee soprattutto Casey Stoner, hanno provato ad attaccare il pilota Fiat Yamaha, che però non si é assolutamente scomposto e ha finito per rifilare più di tre decimi alla Ducati dell’australiano e più di mezzo secondo allo spagnolo della Repsol Honda, che chiuderà quarto.

In prima fila, e ormai non è una novità, si é piazza anche la Honda LCR di Randy De Puniet grazie al tempo di 1’42.512. Mentre Ben Spies (Monster Yamaha Tech3) e Andrea Dovizioso (Repsol Honda) completeranno la seconda fila. Loris Capirossi (Rizla Suzuki), Marco Simoncelli (San Carlo Honda Gresini Team), Álvaro Bautista (Rizla Suzuki) e Colin Edwards (Monster Yamaha Tech3) chiudono le prime dieci piazze della griglia di partenza, dalle quali rimangono fuori, in maniera alquanto clamorosa, la Ducati dell’americano Nicky Hayden (11º) e il nostro Marco Melandri (14º) evidentemente non ancora al meglio dopo l’infortunio alla spalla subito durante il weekend olandese ad Assen.

Moto Gp, Gran Premio di Catalunya: Lorenzo vola nelle libere al Montmelò. Bene Stoner 2°, terzo Pedrosa

MOTORCYCLING/Inizia ancora una volta nel segno di Jorge Lorenzo, il weekend del Motomondiale della Moto Gp. Nella prima giornata di prove libere sul tracciato del Montmelò, dove domenica si disputerà il Gran Premio di Catalunya, settima prova del Mondiale, il pilota spagnolo della Yamaha ha voluto subito mettere le cose in chiaro:  anche e soprattutto in Spagna, Lorenzo non ha intenzione di regalare nulla ai piloti avversari. Dunque come già successo la scorsa settimana in Olanda sul circuito di Assen, anche nelle prime libere del GP di Catalogna è lo spagnolo della Yamaha a fare il passo. Col tempo di 1’43″259 il leader iridato ha preceduto l’australiano Casey Stoner della Ducati di appena 153 millesimi.

L’australiano del team Ducati, ancora alle prese con qualche problema di sindrome compartimentale (Arm Pump), ha  preceduto il duo del team Repsol Honda con Dani Pedrosa terzo e Andrea Dovizioso quarto. Quinto, grazie all’ultimo giro, Ben Spies (Monster Yamaha Tech3), ultimo dei piloti in gara in grado di abbattere la barriera dell’1’43, chiudendo a 6 decimi netti dal collega Yamaha.

Da segnalare l’eccellente prova fornita da Aleix Espargaró sesto con la sua Pramac Racing, mentre Randy De Puniet (LCR), Colin Edwards (Monster Yamaha Tech3) e Marco Simoncelli (San Carlo Honda Gresini) completano la top ten. Il suo compagno di squadra Marco Melandri, al rientro dall’infortunio alla spalla subito in Olanda, ha chiuso 14º. Nessun problema fisico invece per l’altro pilota spagnolo in gara, Alvaro Bautista, che è caduto con la sua Rizla Suzuki a circa metà sessione. Chiuderà 12º.

 Chiudono la griglia i due giapponesi in gara: si tratta di Wataru Yoshikawa, sostituto di Valentino Rossi con la Fiat Yamaha, e Keosuke Akiyoshi, sostituto di Hiroshi Aoyama con la Interwetten Honda MotoGP. Per loro rispettivamente il 17º e il 16º tempo, entrambi a quasi 5 secondi da Lorenzo.

Moto Gp, Gran Premio di Catalunya: tutti gli orari del weekend

motogp-2010.Sarà il Gran Premio di Catalunya a  Barcellona che si corre in questo fine settimana,  a chiudere la sequenza di tre gare consecutive del calendario del Motomondiale 2010 che ha portato i piloti dal tracciato di Silverstone a quello del Montmelò, passando per la tappa olandese di Assen. Settimo appuntamento stagionale dunque al Circuit de Catalunya: il programma ufficiale mantiene gli orari abituali europei, con il venerdì dedicato alle prime prove libere, il sabato per le qualifiche ufficiali e le gare domenica.

Gran Premi Aperol de Catalunya 2010
Gli orari del week-end

Venerdì 2 luglio

12.40 – 13.40: 125cc Prove Libere 1
13.55 – 14.55: MotoGP Prove Libere 1
15.10 – 16.10: Moto2 Prove Libere 1

Sabato 3 luglio

09.00 – 09.40: 125cc Prove Libere 2
09.55 – 10.55: MotoGP Prove Libere 2
11.10 – 12.10: Moto2 Prove Libere 2
13.00 – 13.40: 125cc Qualifiche
13.55 – 14.55: MotoGP Qualifiche
15.10 – 15.55: Moto2 Qualifiche

Domenica 4 luglio

08.40 – 09.00: 125cc Warm Up
09.10 – 09.30: Moto2 Warm Up
09.40 – 10.00: MotoGP Warm Up
11.00: 125cc Gara (22 giri)
12.15: Moto2 Gara (23 giri)
14.00: MotoGP Gara (25 giri)

Il Motomondiale in Tv – Non cambiano, ovviamente, i modi per seguire il Motomondiale in TV, che restano sempre due. In chiaro su Italia 1, con la diretta delle qualifiche ufficiali e delle tre gare in programma con il commento di Guida Meda e Loris Reggiani, inviati ai box Alberto Porta e Paolo Beltramo. Il Motomondiale però, si può seguire anche sul digitale terrestre con la tessera Mediaset Premium con trasmessi in diretta tutti i turni di prove in programma: commento affidato a Giulio Rangheri e Max Temporali, Alen Bollini inviato ai box.

La Programmazione TV su Italia 1

Sabato 3 luglio

01.00: sintesi prove MotoGP
13.30: Grand Prix Moto
13.55: diretta Qualifiche MotoGP
15.00: sintesi Qualifiche 125cc
15.15: diretta Qualifiche Moto2

Domenica 4 luglio

10.45: diretta Gara 125cc
12.15: diretta Gara Moto2
14.00: diretta Gara MotoGP
15.00: Fuorigiri

Moto Gp, Catalunya: la Bridgestone userà il pneumatico asimmetrico anche in gara

tribprincDopo Assen é già tempo di tornare in pista. Precisamente in Spagna, come se Formula 1 e MotoGp si dessero il cambio. Il circuito di Catalunya, che domenica prossima 4 luglio ospitera’ il settimo appuntamento del Campionato del Mondo della MotoGP, presenta delle caratteristiche tecniche molto particolari e viene considerato dalla Bridgestone, come uno dei piu’ impegnativi della stagione per il consumo dei pneumatici.

Con ben otto curve a destra, la maggior parte delle quali molto lunghe e veloci, e solo cinque curve a sinistra da percorrere invece a velocita’ ridotta, il tracciato finisce per provocare un’elevata sollecitazione da parte della spalla destra del pneumatico posteriore. La spalla destra, infatti, e’ per questo motivo sottoposta a pesanti carichi in piega che innalzano la temperatura di utilizzo.

Al contrario invece, la spalla sinistra finisce per essere meno sollecitata, ma deve comuqnue avere lo stesso un rendimento ottimale sepur con un range di temperature inferiori. Considerando la configurazione del tracciato e le alte temperature previste nel weekend, Bridgestone portera’ nuovamente un pneumatico posteriore asimmetrico, utilizzato gia’ quattro volte in questa stagione. Lo scorso anno per la prima volta la Casa giapponese aveva messo a disposizione dei team il pneumatico asimmetrico al posteriore.

Ecco perché il pneumatico asimmetrico in questa precisa circostanza, é la scelta di gomme non solo migliore ma del tutto obbligata. “Combinando infatti la spalla destra del pneumatico posteriore con mescola dura o extra dura, per una maggiore resistenza alle temperature più elevate, con la spalla sinistra con mescola morbida da utilizzare nelle curve a sinistra più lente, il pneumatico asimmetrico è in grado di garantire un elevato livello di aderenza e feeling di guida nell’intero giro“.

Ricordiamo che nella scorsa edizione, la temperatura della pista raggiunse la temperatura di ben 52°C e tutti i piloti avevano optato per l’utilizzo della mescola dura per l’anteriore e per la mescola extra dura per il posteriore. Anche e soprattutto per questo, quel gran premio fu  caratterizzato da un’entusiasmante lotta, che si decise solamente all’ultima curva tra i due piloti del team Fiat Yamaha, Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. I due compagni di squadra tagliarono il traguardo con un distacco inferiore a un decimo, seguiti da Casey Stoner (Ducati Marlboro), che precedette Andrea Dovizioso (Honda Repsol).

Moto Gp, Lorenzo é senza rivali. Il Mondiale 2010 é oramai vinto!

motogp_portogallo_rif-podioLa MotoGp richia seriamente di trasformarsi in un monologo di qui alla fine del Mondiale. La sesta tappa di questo MotoGp 2010, si é disputata sull’oramai deturpato circuito olandese di Assen – oramai ridotto ad un ridicolo kartodromo e lontano parente del bellissimo tracciato che é stato sino a non molti anni fa – ed ha visto l’ennesimo e prevedibile trionfo dello spagnolo del team Fiat Yamaha Jorge Lorenzo, ormai lanciatissimo verso quello che sarà il suo terzo titolo mondiale, che ha praticamente ha già in tasca, mentre tra i principali avversari si è nuovamente rivisto un ottimo Pedrosa, giunto meritatamente secondo con la sua Honda, ed un finalmente ritrovato e positivo Casey Stoner che, se non avesse sbagliato la scelta delle gomme, avrebbe probabilmente contrastato fino alla fine il successo del Campione Maiorchino, invece di finire per accontentarsi della terza piazza, comunque un “successo” se si pensa che é il primo podio per l’australiano della Ducati.

Alle spalle del pilota australiano, apparso finalmente sereno e non più ostaggio delle paure e dei conseguenti errori che ne hanno minato la stagione sin dal primo Gran Premio, abbiamo potuto apprezzare un ottimo Ben Spies, che ha corso alla sua maniera, come ci aveva abituato lo scorso anno in Superbike tanto per intenderci. Partito a razzo appena dietro Lorenzo, riassorbito poi nel corso della gara dai migliori, alla fine é uscito vittorioso nella lotta per la quarta piazza con l’italiano Dovizioso, combattivo come sempre, ma non in grado di lottare fino in fondo per quel podio cui sembrava quest’anno quasi abbonato.

Dunque Lorenzo ha già vinto: probabilmente bisogna ammettere che il risultato finale della stagione, sarebbe stato lo stesso anche con Rossi in pista, ma certamente avremmo assistito ad un Mondiale più interessante ed avvincente. Il compito che spetta al pilota spagnolo adesso sembra addirittura sin troppo semplice, stante l’abissale differenza di prestazioni del pacchetto pilota-moto che Jorge può vantare rispetto ai suoi avversari.

Il Motomondiale é in crisi di ascolti e di interesse. E non basterà il ritorno di Rossi a salvarlo

moto gp2La MotoGp é in crisi di ascolti. A dirlo senza possibilità di smentita alcuna, sono i dati dell’audience del Gran Premio d’Olanda corso ad Assen lo scorso weekend. In Italia il tonfo é davvero pesante, visto che si sono registrati picchi verso il basso mai accusati in precedenza. Questi i numeri implacabili: Assen 2010 MotoGP: 2.579.000, 16,79% di share. Nel 2009: 5.249.00, 31,69% di share: ma la debacle investe anche le altre due classi, la 125 e la Moto2 rispetto alla 250.

Siamo dunque in presenza di dati che, molto probabilmente, in qualsiasi azienda (così come anche in politica, ma forse non in Italia) porterebbero alle immediate dimissioni della dirigenza. Infatti, in appena tre gare corse nell’arco di soli venti giorni, il castello di carta costruito dalla Dorna e sostenuta da diversi media (a cominciare da chi in Italia gestisce i diritti tv) è miseramente crollato.

Chi ha invece sostenuto esattamente il contrario manifestando una chiusura mentale davvero incomprensibile, è stato inequivocabilmente smentito dai fatti e dai numeri. Indubbiamente nello sport la presenza del “fenomeno” (vedi Rossi) è fondamentale. Di contro lo é ancora di più l’eroe e l’antieroe (vedi Lorenzo). Ma non è altrettanto vero che una sola “stella” possa da sola reggere il gioco. Ovvio, però, che il problema non é certamente di oggi: negli ultimi anni la miopia della gestione del motomondiale, ha portato al suicidio un campionato storico, di straordinaria bellezza ed efficacia sotto il profilo tecnico, tecnologico, agonistico, industriale e commerciale.

Tra l’altro, gli spunti positivi sono davvero pochi e di rilevanza mediocre: parliamo della copertura televisiva (davvero internazionale e tecnicamente di altissimo livello) e dall’impegno sulla sicurezza (anche se a scapito della bellezza dei tracciati e dall’abbassamento qualitativo dei circuiti, ridotti a serpentine anonime, quasi da go kart). Ma la griglia con 15 piloti partenti ha spento la MotoGP. La Moto2, che doveva sostituire la 250 e rilanciarla si è già sgonfiata. La 125 è stata dissanguata. Ora, il trend negativo avrà un’ovvia la risalita, parlando solamente di audiance, grazie al rientro in pista di Valentino Rossi, che però fungerà solo da effetto placebo. Con il serio pericolo che chi é responsabile del decadimento della MotoGp ci si aggrappi, pensando di aver risolto tutti i problemi.

Infine un’ultima considerazione: perché Assen fa comunque il pieno di spettatori mentre in Italia milioni di “appassionati” fuggono dalla tv? La risposta é alquanto semplice, ma soprattutto molto triste: perché in Olanda e altrove la passione è sempre stata costruita sul motociclismo come sport in quanto tale, non sull’immagine effimera che può dare di sé: quindi sulle corse e su tutti i suoi protagonisti, diversi, ovviamente, col cambiare degli anni. Nel Belpaese invece, si punta solo sull’involucro di cartapesta, sul “personaggio”, spremendolo come un limone. Quando poi il limone non dà più neppure una goccia (euro), lo si getta e si spegne la tv. Il motociclismo, le ferite se le dovrà poi leccare da solo. E gli appassionati, gabbati, si addormenteranno sul divano.