Un po’ di storia dell’azienda non guasta, specie se occorre presentare una compagnia meno nota dei maggiori marchi.
Derbi viene fondata nel 1922 da Simón Rabasa i Singla, inizialmente proprietario di una piccola officina di riparazione di biciclette e poi rapidamente cresce fino ad arrivare ad essere il principale produttore di motoveicoli in Spagna.
Il segreto: l’evoluzione tecnologica costante, caratteristica che, ancora oggi, contraddistingue l’azienda spagnola. Sin dalle sue origini Derbi ha legato il suo nome al mondo delle competizioni che rappresenta il miglior banco di prova dove sviluppare nuove soluzioni tecniche e affinare al massimo il comportamento dinamico delle moto; esperienze da trasferire poi nella produzione di serie. Nel 1962 Derbi partecipa per la prima volta al campionato del mondo velocità.
Da quel momento la sua storia sportiva si lega al nome leggendario dello spagnolo Àngel Nieto. Il pilota di Zamora vince con Derbi ben cinque mondiali, tre nella categoria 50 cc e due nella categoria 125 cc. Nasce in quel periodo glorioso il soprannome delle moto Derbi: Balas Rojas (pallottole rosse). I modelli racing di Derbi si caratterizzavano allora per il loro intenso e deciso colore rosso, per la loro linea stilizzata e le forme molto arrotondate del frontale, simili appunto a pallottole.
Ereditando le denominazioni DRD e GPR della precedente gamma a 2T, punto di riferimento per le motociclette sportive di alta gamma, le nuove scommesse di Derbi, dotate dell’innovativo motore, sono ancora una volta i modelli tecnologicamente più avanzati delle rispettive categorie, senza possibilità di paragone con nessun altro modello presente sul mercato mondiale in quanto a design, qualità dei componenti e prestazioni.
I nuovi modelli GPR 125 4T, 4V e DRD 125 4T e 4V nelle due versioni Offroad e Supermotard, si collocano tecnologicamente al top delle rispettive categorie d’appartenenza. Il moderno e tecnologicamente avanzato propulsore Derbi/Piaggio di ultima generazione, con una potenza massima di 15 CV a 9.250 g/min, offre prestazioni ineguagliabili nella sua categoria, non soltanto a regimi elevati, ma anche in termini di range di potenza sfruttabile, di livello di vibrazioni ridotto al minimo e di grande affidabilità dei componenti.
Si tratta di un motore monocilindrico a 4 tempi, raffreddato a liquido, con alimentazione a carburatore da 30 mm, distribuzione con doppio albero a camme in testa (DOHC), quattro valvole e cambio a sei velocità. Questo motore offre inoltre i vantaggi di un peso ridotto e di dimensioni estremamente compatte, grazie al sistema di lubrificazione a carter secco, che consente lo sviluppo di una ciclistica di elevatissimo livello, come nel caso delle nuove Derbi DRD e GPR.