La diatriba ha tenuto banco per diversi mesi nel corso dei quali, se da un lato la Dorna era assolutamente convinta che si potesse e dovesse recuperare la gara di MotoGP non disputata in Giappone a causa della sciagura dello tsunami, i centauri della categoria regina e buona parte dei tecnici delle differenti scuderie si erano sempre opposti in maniera significativa annunciando che, in caso di forzatura da parte della Federazione, non si sarebbero presentati per la competizione.
Nella circostanza, va ricordato che i centauri, capeggiati proprio dai due piloti che si stanno giocando l’iridato – ovvero Casey Stoner e Jorge Lorenzo – erano schierati in modo determinato per il no: pareva un fronte compatto al quale aveva garantito il proprio appoggio anche Valentino Rossi.
Di più: c’è stato un momento in cui l’intera Ducati era disposta a non muoversi dall’Italia e disertare la gara di Motegi. Troppa la paura che ci si possa giocare la salute, sembrava di capire. Poi, di punto in bianco, la Dorna pare aver convinto tutti e – a uno a uno – i centauri stanno annunciando la propria partecipazione alla corsa. Il primo a confermare la presenza è stato Jorge Lorenzo che, in sella a Yamaha, non diserterà. Ora, si pronunciano in tal senso anche il Dottore e la Rossa a due ruote:
“Sì, andrò a correre in Giappone – le parole di Valentino Rossi ad Aragon – tutte le analisi hanno dato esiti negativi, l’ambiente è sicuro e andrò, ma su queste cose bisognerebbe lasciare libertà di scelta”.
Parole che vanno in qualche modo a richiamare quelle del campione del mondo in carica, Lorenzo, che qualche giorno fa aveva sciolto le riserve dicendo:
“Resto della mia idea: la salute è più importante di tutto, anche dei soldi. Per questo sono stato uno degli ultimi a decidere di andare. Ho visto che è sicuro e vado. Spiace vedere queste cose, ma io sono un pilota, non sono la Dorna”.