L’edizione 2011 di Eicma – Salone del ciclo e del motociclo in programma dall’8 al 13 novembre presso Fieramilano, nei padiglioni degli edifici ubicati a Rho-Pero – diventa interessante ancor prima di vederne gli svolgimenti. Un dato su tutti, due parole: crisi economica.
Neppure tanto leggera, tut’altro: si fatica e si arranca in famiglia allo stesso modo in cui rischiano di non sopravvivere interi comparti di settori industriali finiti nel vortice nero del mercato mondiale. Anche per questo, nella speranza che sappia essere motivo e punto di partenza per un rilancio fondamentale ai fini dell’esistenza stessa di marchi storici che hanno risentito in maniera drammatica dei dolori di questi mesi, da Eicma 2011 qualcosa lo attendiamo. Non solo nei numeri – che sappiamo essere imponenti più che in precedenza – ma anche negli obiettivi. Qualche dato cominciamo a riferirlo non prima di aver richiamato alla memoria qualche dettaglio del’edizione 2010.
Si farà in primo luogo i conti con quella ma intanto, i numeri 2011 lasciano pregustare l’entità dello sforzo profuso: superficie di 135.000 metri quadri, 1.174 espositori dislocati in sette padiglioni (erano sei lo scorso anno). Ciò significa che per assecondare tutte le richieste è servito maggiore spazio. E’ il primo dato positivo.
Pare un ossimoro messo in bella vista, dato che è stato lo stesso Corrado Capelli, presidente Confindustria Ancma, a ricordare nel corso della cerimonia di presentazione, che
“il settore, secondo le previsioni, chiuderà l’anno con una flessione a doppia cifra”.
A dare man forte, la solita passerella delle due ruote messe nei box in attesa dell’evento: numerose le anteprime annunciate a deliziare i palati degli oltre 500 mila spettatori messi in preventivo.
Confermata l’area per le esibizioni live, che avverranno in 80 mila metri quadri complessivi di piste sulle quali si cimenteranno 460 piloti. Intanto, vi lasciamo per ora con una promessa che va a smentire le indiscrezioni dei giorni precedenti, secondo cui Verona sarebbe il luogo prescelto per lo svolgimento della manifestazione negli anni futuri: parola dell’ad di Fiera Milano, Enrico Pazzali:
“Le polemiche non ci preoccupano. La competizione ormai si gioca a livello mondiale, non nazionale: Milano, in tal senso, è l’unico punto strategico in Italia che può competere in questo scenario”.