“Anche a scuola non è mai stato facile, ma ho fatto i compiti delle vacanze e penso di poter arrivare a prendere Nove”. Anzi, a prendermi il Nove, come il numero di titoli mondiali che Valentino Rossi si sarebbe aggiudicato nella sua carriera se riuscisse a vincere anche il campionato 2009 (anche qui un altro nove: sarà destino?) del MotoGP. A parlare è stato proprio “The Doctor”, tabella gialla numero 46 del team Fiat Yamaha, intervistato da un giornalista (e suo amico) d’eccezione come Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti o semplicemente Lorenzo come ama farsi chiamare da qualche tempo, dopo aver acquisito una spiccata maturità musicale.
Il botta e risposta, che andrà in onda domenica mattina nel corso della prima puntata stagionale del settimanale di motori di Italia1 “Grand Prix”, è stato propiziato dal comune amico Giorgio Terruzzi, ed ha riservato non poche confidenze e risate. Lorenzo ha incalzato Rossi con domande non banali, e Valentino non si è sottratto alle (sempre bonarie, garbate ed intelligenti) provocazioni. “Pro e contro di Casey Stoner?”. “E’ velocissimo, un grande rivale”, ha risposto Rossi. Chiosando “Sul duello psicologico forse non è ancora pronto, vedrò di tirar fuori i suoi contro per poterlo sconfiggere”.
“Il muro tra te e il mio omonimo Lorenzo?”. Qui Rossi si lascia andare: “Quando è arrivato al box l’ho chiamato Jovanotti”. Scherzi a parte, la spiegazione è presto detta: “Ce lo hanno chiesto Bridgestone e Michelin per non passarci i dati delle gomme, ma è andata così bene che abbiamo vinto tutti i mondiali in palio e abbiamo deciso di non cambiare nemmeno quest’anno”. Scaramanzia? Anche, forse, ma soprattutto maggiore serenità per ciascuno. “Dove è cambiata la M1?”. La risposta di Rossi è soddisfatta, ma prudente. “Motore e accelerazione non erano il nostro forte, e li abbiamo migliorati. La moto 2009 è nata bene, ma vedremo cosa dirà la pista”. Ma qual è lo sprone che spinge Valentino a continuare, senza mai sentirsi appagato? “Finché mi divertirò ad andare in moto con i miei amici correrò, sia che vinca sia che perda: è la cosa che mi fa stare bene”