Il 2011 è stato, per il comparto delle moto (che non si discosta dai risultati fatti emergere da altri settori economici), un anno da dimenticare. I dati inerenti alle vendite e alle immatricolazioni, infatti, indicano un calo del 17% rispetto al 2010: a rendere note le cifre è Confindustria Ancma, secondo cui le vendite si sono fermate a quota 326.220 veicoli. Il dettaglio del mese di dicembre 2011, scorporato dal dato annuale, è anch’esso negativo, visto che, rispetto allo stesso mese del 2010, si è certificato un calo di immatricolazioni pari al 13%.
Il presidente di Ancma, Corrado Capelli, non può che riportare il dato e individuare tra le cause principali la crisi sistemica che sta segnando la storia più recente del Paese:
“Deludente la chiusura del 2011 con un totale di 66.800 veicoli in meno e un -17% rispetto all’anno precedente, nonostante nel 2010 ci fosse stata una flessione ancora più significativa del 22%. Tale andamento è il risultato e della mancanza di campagne di incentivi che avevano sostenuto il mercato soprattutto nel 2009 e del 2010, e di una situazione economica critica che ha penalizzato in particolare i mezzi di trasporto. Il clima di incertezza e la sfiducia diffusa tra i cittadini ha generato una contrazione dei consumi e un rinvio degli acquisti”.
Ciò porta inevitabilmente a una considerazione (e un invito che lo stesso Capelli rivolge con premura alle Istituzioni): occorre mettere in piedi azioni e politiche che stimolino e incentivino all’acquisto anche i giovani. Capelli:
“Un dato positivo resta il mercato dell’usato con un +1,6% e volumi che sono più che doppi rispetto al nuovo. Indice di un continuo interesse per le 2 ruote, nonostante una disponibilità di reddito limitata. Le aziende del settore faranno la loro parte per offrire ai potenziali clienti veicoli sempre più sicuri e compatibili con l’ambiente, ma è indispensabile che anche le istituzioni creino le condizioni necessarie per la ripresa”.
Tra le cause individuate da Capelli per motivare la crisi di mercato, due sembrano prioritarie: la stretta del credito al consumo e la crescita dei costi di gestione dei veicoli. Ancora Capelli:
“Si pensi alle tariffe proibitive delle assicurazioni, per continuare con lo stillicidio delle accise sui carburanti e con l’aumento dell’IVA”.
Le cifre nel dettaglio riferite da Ancma: nel 2011 gli scooter con 172.030 unità vendute hanno registrato un calo del 18,8%; le moto con 82.963 pezzi segnano un -11,4%; per i 125cc, 56.554 immatricolazioni (-13,9%), seguono i 150-200cc con 36.829 pezzi (-22%) e i 250cc con 14.237 veicoli (-24,6%).
Inversione di tendenza per i maxiscooter oltre 500cc, 2.126 vendite e +33,8%, per le moto superiori ai 1000cc (+1,3% con 24.876 unità). Ancora: le moto tra 800 e 1000cc, 21.293 pezzi e -7,6%; le 650-750cc, 15.780 moto (-23,2%), le 600cc con 6.515 vendite (-34,5%) e le 125cc con 6.628 (-13,3%).