Il pilota italiano Andrea Iannone ha rilasciato un’intervista a Sport Mediaset nella quale confessa la sua frustrazione per la stagione di Moto2 2011, conclusa al terzo posto nella classifica piloti del Mondiale ma senza mai essere in lotta per il titolo.
«E’ stata una stagione travagliata per me, non siamo riusciti ad esprimere tutto il potenziale che avevamo: per l’Italia è stato un periodo un po’ difficile, soprattutto quest’anno»,
ha spiegato il pilota della Speed Master, che aggiunge:
«Personalmente mi aspettavo di lottare per il Mondiale e dopo la seconda gara ero abbastanza contento, avevo 15 punti di vantaggio ma il problema è che dopo abbiamo sempre fatto molta fatica, è stato difficile per me dover recuperare in gara dando il 110% e rischiando sempre molto. Il team mi ha dato veramente tanto, è raro trovare una squadra che al primo anno mette a disposizione del suo pilota veramente tutto e in questo sono stato fortunato, però con la Suter, una moto che era nuova per me, molte volte abbiamo fatto fatica a capirci, a capire come andava guidata e a capire cosa volevo per poter dare il massimo in pista. Ci sono state tre o quattro gare in cui arrivavo in una pista e faticavo troppo, ci siamo impegnati ma spesso le cose non sono andate come dovevano».
CAMPIONATO BUTTATO – Ma il pilota abruzzese, certamente uno dei maggiori talenti che il nostro motociclismo può mettere in vetrina, si è sempre dimostrato pilota all’altezza della situaizone: altrettanto non si può però dire della sua moto, vittima di un set-up sempre problematico: non è un caso, dunque, che il pilota di Vasto sia tornato ad essere competitivo solo una volta tornato alle impostazioni di fabbrica.
«Quanto mi potevo fidare dell’avantreno, quando la moto sentivo che era in grado di andare come volevo io, allora mi sentivo veramente forte, ho fatto delle gare importanti come in Giappone, quando ero consapevole di avere una moto in grado di fare bene», ha continuato Andrea. «Quest’anno ho avuto varie possibilità di andare in MotoGP ma penso di poter dare altro alla Moto2 perché ho sempre fatto fatica ad esprimere il potenziale e devo sfruttarlo al 100% in questa categoria per poi passare alla classe maggiore. Sarò felice di arrivarci se non come campione del mondo come un pilota in grado di lottare per il titolo. E’ vero che quest’anno ho concluso terzo, non è un brutto risultato ma non era quello a cui puntavo. Non nego però che è un risultato importante. Per il 2012 la scelta tecnica è che sono tornato ai tecnici con cui ho lavorato nel 2010 e avremo una moto FRT Speed-Up, i test a Valencia sono andati molto bene e sono stati utili alla mia squadra per capire il potenziale», ha concluso l’abruzzese.