È vero: Valentino Rossi a Le Mans è caduto buttando all’aria la chance di allungare nella classifica del mondiale. Ma si consoli: c’è chi è riuscito a fare, purtroppo per lui, anche peggio. È Sete Gibernau, finito a terra durante le libere del sabato mattina fratturandosi quella clavicola sinistra che già tanto gli aveva dato da tribolare in passato, fino a portarlo alla decisione di ritirarsi (poi ritrattata lo scorso inverno, ma – Lance Armstrong docet – ormai è di moda). Il pilota spagnolo è stato trasportato d’urgenza all’ormai famosa Clinica universitaria Dexeus, già nota per aver rimesso in sella a tempo di record Daniel Pedrosa, dove è stato sottoposto ad un intervento di riduzione della frattura volto ad accorciare i tempi di recupero.
Il problema è che, per quanto si possa tentare il miracolo, ci sono dei tempi clinici che vanno rispettati. Specialmente nel caso di Gibernau, essendo la sua una recidiva. I dottori Mir e Ginebreda, che hanno effettuato l’intervento, hanno asserito che lo stesso è perfettamente riuscito, ma che non si può pensare ad un ritorno prima del GP di Barcellona, schedulato per il prossimo 14 giugno. Ciò significa che il team Ducati Grupo Francisco Hernando dovrà affrettarsi nella ricerca di un sostituto prima della tappa italiana del Mugello.
Troy Bayliss, che pure ha testato una GP9 la scorsa settimana, si è detto lusingato declinando però l’invito: “Sono in pensione, non è mia intenzione tornare a correre” ha dichiarato. Fonsi Nieto, invece, non ci potrà essere per altre ragioni: è già stato ingaggiato dalla Suzuki Superbike per andare a sostituire un altro infortunato, il tedesco Neukirchner, nel GP degli Stati Uniti (in contemporanea con il Mugello). A piedi c’è Gabor Talmacsi, che ha rotto con il team Aspar: 3 apparizioni in 250 dopo una gavetta in 125 non sono però un curriculum sufficiente… Salgono perciò le quotazioni del grande ex Roberto Rolfo.