Non avverrà con Biaggi, né senza Biaggi. L’Aprilia non farà il suo ritorno nel motomondiale, nel previsto 2012, perché al momento non ci sono le condizioni per farlo. Il padre progettuale della RSV4 con cui Max Biaggi ha vinto il mondiale Superbike 2010 è l’ingegner Gigi Dall’Igna, giovane d’età ma già con una grande esperienza nel campo delle corse. E’ stato lui alla serata dei Caschi d’Oro di Motosprint a gelare gli entusiasmi di coloro i quali credevano da mesi che il traguardo fosse stato raggiunto: “Nel 2012 non ci saremo” aveva detto Dall’Igna. E ha anche spiegato i motivi per cui l’operazione non è pensabile. “E’ chiaro – dice Dall’Igna – che un settore come quello della MotoGP ci interessa, moltissimo. Ed è ovvio che facciamo il possibile per tenerci pronti con progetti adeguati, però al momento mancano le condizioni dell’economia mondiale e del comparto moto, per cui anche il gruppo Piaggio deve muoversi con saggezza“. La crisi insomma non è finita, gli effetti continuano ad essere preoccupanti e alle banche non si può raccontare ora di investimenti da corsa multimilionari. Un progetto MotoGp, va da sé, costa cifre altissime, “che al momento – aggiunge Dall’Igna – per noi non sono sostenibili“.
E’ però vero, tornando alle due ruote, che l’Aprilia RSV4 un po’ si ispiri alla MotoGP: questo però non basterebbe per adeguarla ai nuovi regolamenti, come si è spesso sostenuto. “Abbiamo fatto tutte le valutazioni del caso. L’alesaggio ad 81mm sarebbe anche un discorso affrontabile, ma l’ipotesi di un adeguamento della nostra Superbike sarebbe una via di mezzo che non può portarci lontano. Intendo dire che non ci interessa entrare come potrebbe fare Suter con un mezzo che difficilmente risulterebbe competitivo. Aprilia ha un nome ed un passato – continua Dall’Igna – per cui è obbligata a fare il possibile per essere tra quelli che vincono. Non per fare numero. Ma la nostra RSV4 ha un telaio ed un motore che per gli ingombri la limiterebbero moltissimo a confronto con i prototipi veri. Il nostro motore è troppo largo, non sarebbe una MotoGp adeguata“. Dall’Igna, insomma sa cosa si deve fare, e cosa non si può fare. Sa che un ingegnere non si può fermare, sa che i sogni è bello e giusto continuare a farli.