Continuano a tenere banco nel mondo della MotoGp, le vicende legate alla disputa del Gran Premio del Giappone. Come ampiamente previsto e preannunciato, la casa giapponese della Honda (proprietaria del circuito di Motegi, n.d.r.), ha ribadito una volta di più che si aspetta che tutti i suoi piloti, tra cui ovviaamente il leader attuale del campionato, l’australiano Casey Stoner, partecipino al Gp del Giappone della MotoGP previsto per il 2 ottobre prossimo. Anche se Casey Stoner ora sembra più possibilista sull’andare a correre sul circuito del Twin Ring Motegi, l’australiano nutre ancora delle forti perplessità in merito, a causa del timore di radiazioni proveniente dall’impianto nucleare di Fukushima, gravemente danneggiato durante il terremoto devastante e il conseguente tsunami che ha colpito il Giappone nel mese di marzo. Motegi dista infatti appena 130 km da Fukushima e dall’area inquinata in modo irreparabile dalle radiazioni. Ma il responsabile della HRC, Shuhei Nakamoto, da questo orecchio pare proprio non sentirci e si aspetta che tutti i piloti che sono legati da un contratto con la Honda, mantengano fede ai propri impegni. Oltre al leader del mondiale Stoner quindi, anche i suoi compagni di scuderia lo spagnolo Dani Pedrosa e Andrea Dovizioso, così come il pilota della Honda del team Gresini Marco Simoncelli, che è sotto contratto diretto della scuderia giapponese.
Queste le parole di Nakamoto che ha rilasciato una breve intervista al sito Motorciclenews: “Credo che tutti i piloti Honda, che hanno un contratto con noi, verranno a Motegi“. Il nipponico ha però escluso che la HRC abbia deciso quale azione intraprendere qualora un pilota dovesse rifiutarsi di onorare il suo contratto: “Ho spiegato i nostri piloti qual è la sanzione prevista sulla base del contratto. Vi sono sanzioni diverse, ma non so quale sarebbe la penalità giusta. Uno scenario possibile sarebbe quello di annullare il contratto ma la Honda non ha deciso ancora alcuna azione“, ha infine concluso il team boss della casa giapponese.
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