“Ormai siamo alla guerra fra bande“: questo il pensiero, pronunciato a mente fredda, di Carlo Pernat, manager di Marco Simoncelli. Domenica, durante il Gran Premio di Francia di MotoGp sul tracciato di Le Mans, il “Sic” ha tagliato la strada a Pedrosa. Nella rovinosa caduta, lo spagnolo ha rimediato una frattura alla clavicola mentre Simoncelli è stato sanzionato con un “ride through” (la penalità che consiste nel percorrere a ritmo funebre la corsia dei box). Qualche giro prima, Lorenzo aveva effettuato un sorpasso analogo, ai limiti della regolarità, ai danni dello stesso Simoncelli e nessuno aveva storto il naso: “Le regole ci sono – sostiene Giacomo Agostini – ma devono essere applicate guardando ogni secondo di gara con estrema attenzione. Non ne servono altre. E poi un pilota dovrebbe essere spinto a non commettere scorrettezze dalla considerazione più elementare: se non lo faccio io a loro, loro non lo faranno a me. Del resto, sarebbe assurdo cominciare a delimitare gli spazi dell’estro. I sorpassi sono il sale di questo sport. Non si possono introdurre semafori, frecce, piccoli o grandi divieti che potrebbe soltanto complicare ulteriormente le cose“. Agostini però, sembra in qualche modo trovare delle attenuanti al pilota italiano. “Ho visto e rivisto l’impatto fra Simoncelli e Pedrosa: all’inizio anche io ero convinto che Marco fosse in torto. Ma adesso ho qualche dubbio: siamo al limite. Se Marco piega di botto verso sinistra, forse a Pedrosa scivola l’anteriore verso destra“. L’era delle sanzioni è comunque iniziata anche nella MotoGp. La multa inflitta a Stoner per il pugno rifilato a De Puniet durante il warm up (5000 euro), il “ride through” a Simoncelli, sono arrivati entrambi durante la stessa gara, dopo anni di tolleranza e di scarsa chiarezza. Sportellate sì, ma con giudizio. “L’importante è che si amministri la giustizia in modo equo quando uno sbaglia“, prosegue Pernat. “Ai miei tempi – prosegue Agostini – ci davamo botte da matti ma sempre con in testa il rispetto dell’avversario. Esisteva, fra noi, un ‘gentleman’s agreement’ che valeva più di qualunque codice scritto. Simoncelli, che ieri abbia sbagliato o no, è sicuramente ancora acerbo. E’ da poco tempo fra i top riders, quindi deve imparare a gestire talento e irruenza“.