Doveva salvare il salvabile e, per carità, il sesto posto dimostra che almeno in quell’intento Valentino Rossi è riuscito. Vedere, tuttavia, il Dottore in sella a una Ducati che ancora non va mentre Jorge Lorenzo sguscia via da gran campione, è stato spettacolo che avremmo sperato di non vedere.
Eppure, a essere realisti, che il GP del Mugello avrebbe messo nelle condizioni di assistere a simile gara lo si sapeva già: Rossi non poteva competere per i primi posti, ci si augurava invece che sapesse farlo Marco Simoncelli.
Tra i due, la parte del leone l’ha poi fatta l’assai più mite Andrea Dovizioso che, nel silenzio imposto dalla scaramanzia, si è giocato il secondo posto nell’ultimo giro utile e ha saputo mettersi alle spalle l’attuale leader del mondiale, Casey Stoner.
Se il giubilio di Dovizioso, nell’immediato dopo gara, fa felici e lo sbotto di Simoncelli contro Pedrosa (“Mi ha rotto i maroni”, ha dichiarato SuperSic) fa sorridere, l’oggettiva e lucida analisi del 46Ducati lascia intendere che la Rossa, quest’anno, rischia di vivere una stagione di purgatorio:
“La Ducati andava meglio – esordiva Valentino dopo la corsa – ma il distacco è sempre troppo grande. Ho avuto un pò di problemi con la frizione in partenza e anche durante la gara: mi rimaneva in folle e ho perso tempo per sorpassare chi mi stava davanti. Ma anche senza questi problemi il distacco rispetto a quelli davanti rimane troppo grande e messa così è dura. Al Mugello speravamo di fare un pò meglio ma l’asfalto nuovo aiutava tanto e gli altri hanno girato più forte con la 800 che non con la 1000. Avevamo problemi in ingresso di curva. La moto andava meglio, siamo riusciti un pò a metterla a posto e stamattina abbiamo fatto un setting diverso. Ma il distacco lo si percepisce immediatamente”.
Chiosa finale anche su chi l’ha preceduto all’arrivo, ovvero Marco Simoncelli giunto quinto:
“È arrivato in fondo, ha fatto una bella gara e va bene così. Ci proverà la settimana prossima”.