“La MotoGp costa troppo, se non ci diamo una ridimensionata le case scapperanno tutte verso la Superbike”. È un Valentino Rossi combattivo, senza giri di parole e “sindacalista” come sempre quello che si presenta al taccuino del cronista durante questa pausa che porterà i piloti della “classe regina” fino ai test di Jerez di fine mese prima, ed all’esordio nel mondiale poi il prossimo 12 aprile. “E’ diventata troppo d’élite, e questo non va bene. Il fatto che case come BMW e Aprilia vadano a correre altrove (il riferimento è alla Superbike, dove i due marchi hanno debuttato quest’anno) è un segnale che c’è qualcosa di sbagliato”.
Sarà il caso di porre un rimedio alla situazione, altrimenti la MotoGp perderà appeal. Quindi sponsor, quindi appassionati, rischiando di divenire come le lande che circondano il circuito di Losail, sede del debutto mondiale: un deserto. Ma qual è la spiegazione di Rossi a questo trend? Valentino non ha dubbi: bisogna semplificare. “Case come queste vorrebbero venire nel motomondiale, ma non ce la fanno perché le nostre moto sono molto sofisticate e non saprebbero essere competitive se non investendo parecchi soldi. Fino al 2006 un privato poteva lottare per vincere il titolo, ma poi con le 800 il divario è diventato enorme”.
Pungolato dall’inviato di Moto Sprint, cui ha concesso un’intervista, Rossi non si è limitato a piangere sul latte versato, per giunta da altri; il campione del mondo in carica ha anzi proposto la propria ricetta: “Basterebbe vendere le moto della stagione precedente ai team satellite invece di rottamarle per evitare che qualcuno le veda e le possa copiare. Secondo me bisognerebbe arrivare ad una griglia di almeno 24 piloti (oggi sono solo 18, ndr)”. Quindi sta pensando alla “fuga” in Superbike? No, ma un giro… “Non escludo di fare una gara in SBK, ma non questa stagione”. Valentino va veloce, e non solo in moto