Motociclismo come sport caratterizzato dalla costante espansione (numerica e geografica) del’audience degli appassionati, motociclismo come sport in crisi. Due affermazioni antitetiche, è un’evidenza, eppure vere entrambe, tanto che il ridimensionamento della MotoGP ormai è sotto gli occhi di tutti. Dapprima l’uscita di scena di Kawasaki (e il caso Melandri che ne è conseguito), quindi la minaccia di Honda di ritirarsi dal lotto dei partecipanti proprio per via degli eccessivi costi, insostenibili in un periodo di difficoltà economiche che non è solo delle due ruote. Per venire incontro a queste istanze, le scuderie si sono riunite per decidere sul “come” continuare.
La Commissione Gran Prix della Federazione Internazionale di motociclismo ha infine deciso di “tagliare”, non per questo rendendo meno spettacolare la contesa. “Sospesa”, per non dire eliminata del tutto, la sessione di prove del venerdì mattina per il MotoGp con effetto immediato, mentre le altre sessioni (venerdì pomeriggio, sabato mattina e qualifiche) saranno ridotte di un quarto d’ora, passando dai 60 minuti ai 45 che già a Losail dovranno essere sufficienti ai piloti per mettere a punto le proprie moto. Resta immutata la formula del warm-up, unica “supersite” dopo questo giro di ridimensionamento.
E le gare? non si sono salvate neppure loro: la Commissione ha infatti valutato l’opportunità di eliminare il sistema di controllo elettronico ed idraulico e il sistema di controllo delle sospensioni. E non finisce qui… Già, perché dopo la pausa estiva i piloti si ritroveranno a Brno (Repubblica Ceca) il prossimo 14 agosto consapevoli di poter disporre solamente di cinque motori fino alla fine della stagione. E di lì alla chiusura del sipario mancheranno ben 8 gare. Chissà se, come nella Formula 1, le nuove norme saranno foriere di stravolgimenti di classifica come quelli che si sono verificati in qualche occasione in questi ultimi anni.
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