Conclusi i test invernali 2012 della MotoGP in Malesia e sul circuito di Sepang si è assistito alla conferma al vertice di Casey Stoner su Honda con Jorge Lorenzo in sella a Yamaha costretto a inseguire. Valentino Rossi e la Ducati, finiti al quinto posto, tracciano un bilancio assolutamente positivo: “Bene i primi test ma restiamo con i piedi per terra”.
TEST MALESIA GIORNO 3 – Si riparte da dove ci si era lasciati, con Stoner nettamente avanti a tutti e le Honda con un imprinting già distinguibile e unico. L’ultimo giorno di messa a punto in Malesia dice che l’australiano è l’unico a terminare il giro secco in meno di due minuti (1’59”607) e che per abbattere il crono dei 2′ ci ha messo appena due giri.
Insomma, pronti via e di nuovo i puntini sulle i nei confronti, per esempio, dell’avversario degli ultimi anni, quel Jorge Lorenzo che in sella a Yamaha va a prendersi la seconda piazza con 2’00”198. Dopo l’iberico, il connazionale Dani Pedrosa (2’00”256) a frapporsi tra Lorenzo e il compagno di scuderia Ben Spies (2’00”495).
Archiviata la diatriba fratricida tra le scuderie nipponiche, ecco Valentino: Rossi su Ducati taglia il traguardo con il quinto miglior tempo di giornata (2’00”824) segnato allo scoccare del dodicesimo giro. Per Rossi, che non deve fare adesso la corsa sugli altri, il dato positivo sta nel fatto che, rispetto ai tempi di ieri, la Desmosedici GP12 ha girato con un secondo netto in meno.
Nell’ordine, alle spalle del tavulliano, sono finiti la Desmosedici Pramac Racing dello spagnolo Hector Barbera (2’00”929), le due Yamaha Tech 3 dell’inglese Cal Crutchlow (2’01”108) e di Andrea Dovizioso (2’01”257), la Honda Gresini dello spagnolo Alvaro Bautista (2’01”384) e l’altra Ducati ufficiale di Nicky Hayden (2’01”729). Ora è il tempo delle analisi e delle valutazioni in vista dei prossimi test ufficiali MotoGp, ancora all’International Circuit di Sepang, dal 28 febbraio al 1 di marzo.
ROSSI DICE CHE E’ PRESTO PER VOLARE – In sintesi parecchio rielaborata, ma il succo è questo qui, Valentino invita alla cautela nonostante ci siano già gli ingredienti per cucinare una stagione promettente. Bene così – ribadisce il Dottore – ma inutile fare il passo più lungo della gamba:
“Siamo contenti – ribadisce alla conclusione del terzo giorno di test – ma teniamo i piedi per terra. Nel team siamo tutti contenti per come sono andati questi test, soprattutto oggi: 2’00”8 comincia ad essere un tempo interessante. Le due Honda e le due Yamaha sono ancora davanti, però noi consideriamo questo test un punto di partenza. L’anteriore adesso mi permette di guidare un pò di più come sono capace, la moto reagisce bene alle modifiche e abbiamo le idee chiare su cosa ci manca. In particolare, se riusciremo a migliorare il comportamento della moto in accelerazione potremo fare un consistente passo in avanti”.
STONER LASSù CON POLEMICA – Due giri per mettere in crono il miglior tempo e poi, nel pomeriggio, lavoro sul setting dell’ammortizzatore e per prendere confidenza con le nuove mescole Bridgestone. Casey Stoner, per chi avesse qualche dubbio, ribadisce coi fatti che si candida a essere il principale avversario di se stesso:
“La moto va bene ma abbiamo molto chattering sia all’anteriore che al posteriore. Questo non mi ha fatto girare come dico io. Ero certo di poter fare 1’59, ma credevo meglio del tempo che alla fine ho fatto. Purtroppo il problema del saltellamento lo abbiamo comunque e questo mi fa arrabbiare. Questo mondo non ha regole chiare. Si parla di risparmio e poi a Natale la Federazione ha aumentato il peso minimo da 153 kg a 157 kg per far favori a qualcuno. Ora noi dobbiamo ripensare al bilanciamento della moto e questo costerà sicuramente dei soldi che anche i piloti privati pagheranno. Non ha senso“.
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