E venne il giorno delle simulazioni di Gran Premio, e venne l’ora di rilevamenti cronometrici ancor più strabilianti rispetto a quelli fatti registrare nel day-2 dei test ufficiali di Sepang (Malesia). Per il resto, ben poco sembra essere cambiato. Questo almeno stando all’analisi dei rapporti di forza messi in luce tra giovedì ed oggi, con Casey Stoner e Valentino Rossi sempre lì a guidare la graduatoria incalzati dall’ottimo Capirossi di questo avvio di stagione. Dietro di loro, tanti buoni piloti pieni di speranze, ma ancora privi di certezze.
Certezze che invece comincia ad acquisire Stoner: nonostante l’intervento chirurgico di novembre per ridurre la frattura al polso, l’australiano rimane il più veloce del lotto sul giro secco. Merito della sua Ducati GP9, certo, ma anche delle sue qualità di test-driver che gli hanno consentito – e continuano a consentirgli – di individuare i problemi della moto così da poterli risolvere al più presto. Le modifiche di ieri sembrano aver avuto effetto, se è vero che nell’ultimo dei 38 giri di test il buon Casey ha stampato un 2’01”043 più veloce di un secondo circa rispetto ai migliori tempi della scorsa stagione.
Non è stato da meno Valentino Rossi, ancora menomato dall’infortunio domestico dello scorso sabato eppure velocissimo anch’egli, solo 94 millesimi più lento rispetto al rivale delle ultime due stagioni. Dietro i duellanti, ecco spuntare la sagoma azzurra della Suzuki di Capirossi, che completa la propria discesa nel podio “virtuale” dopo il best lap di giovedì e la seconda miglior prestazione di ieri.
Poco male, perché dal quarto posto in giù (che significherebbe seconda fila nella griglia di partenza, fossimo già al debutto in notturna di Losail) c’è una serie di piloti ancora troppo incostanti per poter ambire alla lotta per il titolo. Il migliore tra questi, oggi, è stato lo statunitense Colin Edwards, pilota del team satellite Yamaha Tech 3: la sua è la moto più brillante tra tutte quelle non ufficiali. Segue lo spagnolo Toni Elias, mentre i due osservati speciali Jorge Lorenzo (Fiat Yamaha) e Andrea Dovizioso (Honda HRC) si godono il piazzamento nei primi otto nonostante il loro lavoro sia stato oggi finalizzato allo sviluppo delle componenti piuttosto che alla ricerca della prestazione.