Quando a fare la Storia non sono i duelli tra piloti di diverse marche, o quantomeno di team avversari, ma i conflitti interni ad un solo box, quale potrebbe essere la soluzione più idonea? Ma è chiaro: erigere un muro. Anzi, “il” muro, visto e considerato che questa “moda” – specie dopo l’esperimento vincente effettuato la stagione scorsa in casa Fiat Yamaha con Rossi-Lorenzo – sta prendendo sempre più piede, tanto da aver contagiato anche il colosso HRC (dove Pedrosa, quando tornerà dall’infortunio, vivrà da “separato in casa” con il nuovo compagno Dovizioso) e – buon ultimo – il team Yamaha Tech3.
Che Edwards e Toseland non si siano mai amati granché è cosa nota, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata il cambio di direttore tecnico: Toseland avrebbe convinto il manager della scuderia (Hervè Poncharal) a “spostare” Gary Reynders dal ruolo di dt del compagno a quello di proprio responsabile del box, costringendo il collega a cambiare in corsa “accontentandosi” di Guy Coulon. I risultati, per il momento, danno pesantemente torto a Toseland, piombato in una profonda crisi di performance specie dopo la caduta di Sepang e pure (quando si dice “Oltre al danno, la beffa”) costretto a vedere Edwards sfrecciare sul traguardo con tempi sempre molto vicini ai primi della classe.
Resta, comunque, uno strascico di veleni e reciproche accuse tra i due piloti: Texas Tornado, che nel paddock definisce il compagno di box in maniera ironicamente vezzeggiativa, è certo che lo scambio sia stato orchestrato da Reynders e Toseland in combutta, e considera il gesto una vera e propria pungnalata alle spalle. Per questo, è stato eretto un muro tra i due contendenti in modo da far lavorare autonomamente i box e non concedere vantaggi al compagno-nemico. A quanto pare, però, la rivoluzione delle guide tecniche è stata pensata ai vertici di Yamaha, per agevolare lo sbarco – la prossima stagione – del fenomeno statunitense Spies, ora dominatore (3 vinte su 4) in Superbike.
1 commento su “MotoGP: in Tech3 scontro Edwards-Toseland, si alza il “muro”. E si aspetta Spies…”