Il leone torna a ruggire: in francese, certo, e con una nuova veste. É la Peugeot. Che in una conferenza stampa a Parigi annuncia: «cambiamo logo, nome e strategie». Ora è «Scooter». Adieu, quindi, alla Peugeot Motocycle. Adieu anche al vecchio logo. Troppo poco moderno, troppo poco «edonistico», stando alle parole del responsabile dello Stile, Jean-Pierre Ploué. Spazio a quello nuovo progettato direttamente dai designer Peugeot. Per creare sempre più un filo conduttore – rigorosamente blu – tra le due (o tre) ruote e i propri clienti. Il re della jungla dei motori appare più semplice e con un maggiore dinamismo. Sembra quasi uscito da una videografica di qualche sito internet. La novità è la tridimensione e lo sfondo: blu profondo, appunto. A risaltare lo stemma. Oltre al disegno la casa francese aggiunge anche la parola “scooter” accanto al proprio nome. E fin qua, logo e nome. Ma anche le idee della neonata Peugeot scooter sono semplici e moderne allo stesso tempo. Si cercherà sempre più di guardare all’ambiente e alla tecnologia. Così come è stato dimostrato nell’ultimo Eicma di Milano. L’e-vivacity e la Hybrid Three Evolution ne sono la prova. Il primo modello è una versione elettrica del Vivacity, già in commercio con motorizzazioni tradizionali a due e quattro tempi. A emissioni zero, con una autonomia di 80-100 km a seconda delle condizioni d’uso. Il secondo scooter – un ibrido a tre ruote, ancora in fase di realizzazione e pronto nel 2011 – ha un motore termico è un monocilindrico da 300cc, sovralimentato con un compressore volumetrico ed in grado di erogare ben 41 CV, mentre i due motori elettrici anteriori hanno una potenza di 3 kW l’uno. Insomma: Peugeot Scooter sembra avere le idee molto chiare, fin da subito. D’altra parte, questo, non dovrebbe stupire. Chi ha cercato di domare il leone ha sempre voluto guardare avanti. Sotto tutti i punti di vista. Qualche esempio? Dall’Abs di serie negli scooter 125, ai progetti a bassissimo prezzo per i 50 cc. Tutti prodotti realizzati rigorosamente all’interno dei confini della grandeur francese.