L’avevamo già vista al Motor Show di Tokio e poco dopo è stata commercializzata in Giappone. Ora Honda, dopo aver approntato alcuni accorgimenti a livello di emissioni (la normativa giapponese è infatti meno severa di quelle nordamericana ed europea) la commercializzerà anche in Europa: la CB1100 sarà pertanto esposta all’EICMA.
Lo stile della Honda CB1100 è infatti qualcosa che non lascia indifferenti: o si ama o – più difficilmente – si odia, con forme chiaramente ispirate al passato. Alla voce segni particolari, sulla carta d’identità sono annotati il serbatoio lungo e stretto da 14,8 litri, il faro tondo e le ruote smilze da 18″, con pneumatici da 110 davanti e da 140 dietro.
L’effetto vintage è assicurato anche dal motore a quattro cilindri. Quest’ultimo ha i collettori di scarico tutti pettinati da una parte, come la CB400 Four di antica memoria, e una fitta alettatura, visto che è raffreddato ad aria e olio.
Non serve una stoffa da investigatori per capire come la Honda CB1100, con il suo cambio a cinque marce, punti più sulla trattabilità che sulle prestazioni assolute, con una potenza massima di 90 cv e un picco di coppia di 93 Nm abbondanti a 5.000 giri.
Passando alla ciclistica si trovano un telaio in tubi tondi d’acciaio, una forcella telescopica da 41 mm regolabile nel precarico e una coppia di ammortizzatori posteriori firmati Showa. L’interasse è di 1.488 mm, mentre l’avancorsa è di 101 mm, con il cannotto di sterzo inclinato di 27°. Continuando a dare i numeri, si può ricordare che i due freni a disco anteriori sono da 296 mm, con pinze Nissin a quattro pistoncini, e che quello posteriore è invece da 256 mm.
Sulla bilancia la Honda CB1100 fa fermare l’ago a quota 248 kg, valore con il pieno di benzina che non dovrebbe comunque intimorire nemmeno i neofiti, visto che, a occhio, il baricentro appare piuttosto basso. Le gomme strette sono inoltre sinonimo di maneggevolezza e il resto dovrebbe farlo la ridotta altezza della sella posta a soli 795 mm da terra.