Aver chiuso con l’ottavo tempo assoluto la seconda sessione di prove a Sepang e non essere preoccupato. Con queste sensazioni, Dani Pedrosa, pilota della Honda, sta affrontando l’ultima pausa prima dei test di metà mese in Qatar da cui partirà il campionato del mondo 2010. Pedrosa ha confermato che alla Repsol manca ancora qualcosa per trovare il giusto assetto, ma non c’è ancora bisogno di lanciare l’allarme. Mentre Valentino Rossi vola sulla nuova Yamaha M1 e le Ducati Desmosedici GP10 di Casey Stoner e Nicky Hayden si sono ritrovate nei primi tre posti, lo spagnolo della Honda ha faticato sul tracciato di Sepang riuscendo a rimanere dietro le altre Yamaha del team Tech 3, guidate da Colin Edwards e Ben Spies. In Malesia, Pedrosa ha girato per circa 100 tornate percorrendo quasi 600 chilometri e provano le nuova sospensioni Ohlins, su cui lo stesso pilota della Honda nutre qualche dubbio non avendo ancora trovato il feeling con le novità tecniche. “Abbiamo apportato diverse modifiche sull’assetto e siamo riusciti ad avere un’evoluzione nell’elettronica – ha confessato Pedrosa che pochi giorni fa puntava il dito proprio sull’elettronica della moto –. Quello che cerchiamo adesso è una buona combinazione di tutto, ma per il momento non abbiamo ancora dei dati su cui lavorare e non abbiamo ottenuto i progressi che speravamo di compiere a Sepang. Per questo è necessario riflettere e capire di che cosa abbiamo davvero bisogno per fare un passo in più e arrivare preparati ai test del Qatar”. Secondo Pedrosa il tempo di preparazione in vista della nuova stagione non sarebbe sufficiente, ma lo spagnolo non si preoccupa: “Sono tranquillo, dobbiamo lavorare e aspettare. Per la prima gara non saremo competitivi come speravo, ma presto arriveranno anche i risultati”. Ma in tante difficoltà anche una nota positiva che riguarda il nuovo motore: “C’è un miglior controllo in uscita di curva e questo è un grande vantaggio. I problemi riguardano l’assetto e la sospensione: la combinazione che abbiamo testato in Malesia non ha funzionato, ma le cose si sistemeranno”.