Il day after delle prime prove sul circuito di Sepang serve per smaltire l’euforia dei risultati. O la delusione. È questo il caso di Dani Pedrosa, pilota spagnolo della Honda che in teoria fa parte dei “magnifici quattro”, ma nella due giorni in Malesia è stato ampiamente sotto i suoi standard. “Non sono ancora al cento per cento” ha dichiarato Pedrosa al termine della seconda sessione di prove, quando ha chiuso al quarto posto, alle spalle dell’irraggiungibile Valentino Rossi, di Casey Stoner e dell’altra Yamaha di Jorge Lorenzo. Tuttavia lo spagnolo non vuole demoralizzarsi e non è pessimista sulla stagione: “Abbiamo superato molte prove e posso dire che stiamo migliorando molto e questo significa che stiamo seguendo la giusta direzione”. “Il lavoro a Sepang ha riguardato soprattutto la sospensione e siamo riusciti a raccogliere una gran quantità di dati – ha proseguito Pedrosa –. Ci serviranno tutti per le prossime prove che correremo qui tra due settimane”. Il tre volte campione del mondo (in 125 e 250, mai in MotoGP), spera quindi che a fine febbraio le cose possano cambiare, anche se Rossi, Stoner e Lorenzo sembrano avere già oggi una marcia in più. La Honda, però, a quanto dicono gli uomini del team, avrebbe preferito focalizzare l’attenzione sull’affidabilità e sulla prove delle modifiche, piuttosto che inseguire un crono interessante. “Dobbiamo provare le modifiche che impone il regolamento – ha aggiunto Pedrosa – e solo sul fiale della giornata abbiamo ottenuto dei miglioramenti”. “Il primo giorno ho tardato a trovare il feeling con la moto e non è stata una prova positiva, ma nella seconda giornata, nonostante non fossi al massimo, i risultati sono arrivati” ha commentato lo spagnolo. Infine uno sguardo al futuro, col ritorno della MotoGP proprio in Malesia per la seconda tornata di prove: “Le prove tra due settimane non ci avvantaggiano, ma abbiamo molti dati su cui lavorare e quindi ci concentreremo su ciò che abbiamo. Per ora torno a casa soddisfatto”.