Con cadenza certificata e costante, si verificano incidenti dalle gravi conseguenze per colpa di guard-rail maledetti che mettono a rischio la vita di motociclisti in viaggio sulle strade italiane.
Accade che uno strumento pensato quale dispositivo di sicurezza si trasformi in una trappola mortale in particolar modo per i centauri, per i quali il guard rail diventa strumento da cui guardarsi ancor prima che tutela significativa.
Andrebbero ripensate, e l’Italia in tal senso arriva dopo la tempestività di altre nazioni europee e mondiali, le modalità direalizzazione degli stessi, poiché la natura obsoleta della struttura attuale è oramai ritenuta un pericolo da più parti. Chiamati a raccolta, non solo i centauri ma i cittadini in genere: nel testo in circolazione su petizioneonline.it si legge testualmente:
“Il Comitato Europeo Normazione (CEN) ha rimandato la votazione sul nuovo protocollo di omologazione dei guard rail, che introduceva delle norme specifiche per i test sulle barriere affinchè tutelassero meglio l’incolumità dei motociclisti. Lo ha fatto riducendo la proposta di protocollo (1317-8) a semplice specifica tecnica (Technical paper). Noi per farla breve e in parole povere chiediamo che i nostri guard rail siano integrati da una fascia protettiva che copra i paletti, che spesso sono anche montati al contrario e che diventano vere lame se ci finiamo contro”.
L’adesione può avvenire attraverso la compilazione di un questionario online: pare un momento di educazione civica importante, l’implicita adesione della redazione di quattrotempi.com diventerà ovviamente esplicita con la firma del caso (che sarà nominale e di ciascun redattore: è quanto chiede la legge per autenticare il proprio consenso). In tal senso, l’invito affinchè ciascuno faccia altrettanto è doveroso.