Prima di qualunque rendiconto val la pena riportare la notizia per cui il Motomondiale farà tappa a Motegi fino al 2018. La Dorna, la società che organizza il campionato, ha annunciato il nuovo accordo con il circuito che ospita il Gp del Giappone.
Per il resto, Jorge Lorenzo scatta e porta la sua Yamaha a sfrecciare davanti alle altre due ruote della MotoGP: la voglia di chiudere al più presto il capitolo mondiale e mettere le mani sull’iridato dopo la parentesi che ha portato lo scorso anno alla vittoria di Casey Stoner è talmente evidente nello spagnolo che si ha l’impressione di poter assistere al massimo in due gare alla consacrazione di Lorenzo.
Non solo per la pole position strappata a Motegi nel corso del turno di qualifiche ma anche per la maniera in cui il 99 Yamaha si è andato a prendere il miglior tempo: ha fatto segnare il nuovo giro record della pista giapponese in 1.44.969. Alle spalle dell’asturiano, il principale e unico avversario per la lotta al titolo: seconda piazza per Dani Pedrosa che ha accumulato un ritardo nei confronti del rivale di 246 centesimi di secondo.
Alle spalle della coppia – destinata, salvo imprevisti, a giocarsi la vittoria anche nel corso della gara – si è posizionata la Yamaha privata dell’inglese Cal Crutchlow, autore del terzo miglior tempo. Ben Spies (Yamaha) ha messo a referto il quarto tempo mentre Alvaro Bautista su Honda ha fatto registrare il quinto crono e ha preceduto il primo degli italiani, ovvero Andrea Dovizioso in sella a Yamaha Tech3 che ha chiuso sesto con un ritardo di 643 centesimi di secondo da Lorenzo.
Proseguendo nello schieramento ci si imbatte nella settima posizione dell’iridato in carica Casey Stoner, al rientro dopo una defezione di tre gra premi per infortunio, e nell’ottava piazza di Stefan Bradl su Honda. Nona posizione per Valentino Rossi, la cui Ducati non è parsa particolarmente competitiva e che ha fatto registrare un ritardo da Lorenzo di un secondo e 7 millesimi.
A ruota di Valentino e a chiudere la top ten c’è l’altro pilota Ducati, l’americano Nicky Hayden. Infine, da annotare l’undicesima posizione del collaudatore giapponese della Yamaha, Katsuyuki Nakasuga, ultimo dei piloti con una prototipo.
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