Trenta milioni: tra scooter, ciclomotori, moto, biciclette elettriche e quadricicli è questo il numero di due ruote circolanti sulle strade dell’Unione europea.
Sicurezza e ambiente sono un connubio a tal punto imprescindibile che neppure il mercato delle moto può esularne i principi in fase di progettazione e realizzazione delle due ruote.
Lo sostiene il Parlamento europeo che chiede moto sicure e sempre più ecologiche: in un senso si richiama l’attenzione sui meccanismi di prevenzione degli incidenti, nell’altro si sollecita una tutela ecologica ormai necessaria.
Tradotto, vuol dire che il futuro europeo del comparto che viaggia su due ruote -moto, scooter e motocicli – si va a delineare in maniera nitida: vi saranno regole ferree da rispettare sulla base di quanto suggeriscono le statistiche che, in tal senso, sanno essere il migliore degli indicatori.
Un dato: all’interno dell’Unione europea, le due ruote contribuiscono a formare solo il 2% del traffico ma danno origine al 16% delle vittime complessive su strada. E’ un valore drammatico da correggere senza alcun ritardo: la proposta della politica si sviluppa in un progetto articolato che parte dal presupposto secondo cui l’ABS debba diventare di serie a partire dai veicoli oltre i 51cc e non solo dai 125 cc.
Ancora: si va definendo il pugno duro nei confronti di motorini truccati e con obbligo in seno ai costruttori di fornire ogni informazione relativa alla corretta riparazione dei veicoli di riferimento a concessionari e officine indipendenti. Rispetto agli acorgimenti a tutela dell’ambiente, l’osservazione di partenza è quella secondo cui le moto in genere hanno un impatto inquinante minore delle auto non per virtù strutturali o perché siano più performanti, semmai per l’evidente assioma di un motore dalle dimensioni più piccole.
In tal senso, la prima richiesta della Ue è che ai ciclomotori siano attribuite le norme Euro 3 (ed euro 4 e 5 per le moto di grande cilindrata) dal primo gennaio 2016.
Le nuove regole, che saranno vincolanti per l’intera Comunità, dovrebbero essere approvate dal 2014, secondo l’auspicio dell’eurodeputato popolare olandese Wim van de Camp:
“Oggi le moto sono diventate più pulite e più sicure, questi veicoli migliorano la mobilità in città, utilizzano meno spazio, consumano meno energia e presentano un livello di emissioni ridotto ma ancora molto resta da fare”.
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