Nel fine settimana in cui il MotoGP va in Spagna, è lo spagnolo Lorenzo ad annunciare che cambierà presto casacca lasciando le redini della Yamaha a Valentino Rossi, per passare poi in Ducati. Ma l’appuntamento valenciano è soprattutto l’occasione del riscatto del Dottore.
Rossi arriva prima e precede gli artefici della sua sconfitta mondiale dell’anno scorso: Marquez e Lorenzo. Il podio è una grande festa soltanto per l’italiano. Per il resto le cronache raccontano gelo tra i presenti e assenza di sguardi. Anche perché sarebbero stati al vetriolo.
Sul podio della gara la situazione non è cambiata rispetto ai precedenti appuntamenti del motomondiale. L’unica cosa che è mancata, almeno quello, sono stati i fischi già ascoltati altrove, i pollici verso, gli spruzzi incrociati di champagne e le strette di mano. Lorenzo e Marquez infatti, si sono limitati a tenere una bandiera del Giappone nelle foto di rito. Questo è quanto racconta la Gazzetta dello Sport che per quest’anno prevede una lotta a tre:
Quest’anno sono loro a giocarsi gare e titolo – lo dicono la classifica mondiale con Marquez a 82, Lorenzo a 65 e Rossi a 58, il rendimento in pista e in qualifica – e hanno monopolizzato la prima fila delle ultime tre gare consecutive. Né in Argentina, né ad Austin, né qui a Jerez nel rituale del post qualifiche c’erano però stati segnali distensivi. Solo indifferenza e freddezza. Con complimenti per l’operato dei rivali – a Jerez Marquez e Lorenzo si sono congratulati per il gran giro pole di Rossi – arrivati solo davanti ai microfoni.
Insomma ne vedremo delle belle sia sul palco che sui circuiti.
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