Non c’è limite alla solidarietà. E il popolo romagnolo lo sa benissimo, soprattutto in questo periodo in cui è stato particolarmente colpito nel profondo dopo il disastroso sisma dello scorso maggio. E così si unisce lo spirito solidale di una popolazione alla passione della stessa per i motori ed ecco spiegato il leit motive di questa avventura chiamata ‘Tanzania in Lambretta’.
Si capisce lo spirito di questa iniziativa: 4 mila chilometri nel cuore del continente africano a bordo di una Lambretta. Il motivo è presto detto: raccogliere i fondi necessari per costruire una scuola a Karansi, una cittadina al confine con il Kenia. I protagonisti di questa avventura sono quattro piloti che si autodefiniscono ‘sposati due volte’, con le loro compagne e con la loro moto e che hanno accettato l’invito di Maurizio Lugli, medico della Onlus ‘cattolica per la Tanzania’.
Mentre Alessio, Francesco e Massimo saliranno in sella a treoto enduro, il quarto, Gianluca, ha scelto come mezzo di locomozione la mitica Lambretta Innocenti 150 Ll del 1962. ‘Niente mi da le emozioni che mi ha dato la Lambretta di mio padre’, questa la motivazione che Gianluca ha dato ai compagni. immaginate la faccia degli altri tre: attraversare il continente nero a bordo di una Lambretta, appartenuta ad un contadino tra l’altro ferma da diversi anni. Certo, l’impresa è già abbastanza proibitiva, se poi ci metti che devi attraversare strade sterrate e polverose, con difficoltà enormi, a bordo di un mezzo non propriamente adatto a questo tipo di strade.
Ma il gioco vale la candela, l’obiettivo da raggiungere è più importante ed ha più valore delle difficoltà che potrebbero sorgere. A sottolineare ciò, basta vedere i nomi dei personaggi che hanno sponsorizzato l’iniziativa: da Alex De Angelis a Mattia Pasini a Valentino Rossi. Finora sono stati raccolti 35mila euro, consegnati direttamente alla ONLUS (il viaggio è a spese dei piloti). Ovviamente si spera che questa iniziativa possa raccogliere tanti altri soldini per continuare a fare del bene.