Cominciamo col dire che sarà un novembre caldo – a prescindere dal maltempo che sta mettendo in ginocchio il Ponente dell’Italia. Tra scuola, ferrovie, sindacati unitari con l’ipotesi di uno sciopero generale per protestare contro le recenti manovre del governo che minacciano di stravolgere in maniera inequivocabile il senso dell’articolo 18 e benzinai, ci si appresta a prendere atto di un dato inequivocabile. Il Paese è in stato di fibrillazione e tale condizione perdura e si acuisce in maniera direttamente proporzionale all’intensificarsi della crisi.
I benzinai e lo sciopero: 3 giorni a novembre
L’assaggio. In realtà è solo un assaggio perché i referenti del settore hanno già fatto sapere che l’intero pacchetto di scioperi prevede uno stop di 15 giorni distribuito nell’arco del 2011. La decisione è stata accompagnata dalla lettera di intenti indirizzata all’Esecutivo e include tempistiche e motivazioni. A optare per la soluzione SCIOPERO sono stati il Coordinamento nazionale unitario dei Gestori di Faib Confesercenti e Fegica Cisl, concordi nell’estendere la sospensione alla viabilità ordinaria e a quella autostradale. Il motivo principale per il quale i benzinai incroceranno le braccia e solleveranno la protesta è legato alla
“costatazione della più assoluta inerzia del Governo, inadempiente rispetto agli impegni ripetutamente assunti nei confronti della Categoria, mettendo a rischio di fallimento circa 25.000 piccole imprese ed i 140.000 posti di lavoro degli addetti occupati”.
Ne segue che i prossimi 8, 9, 10 novembre diventerà difficilissimo se non impossibile trovare una pompa di benzina aperta nella quale rifornirsi. Chiunque sia nella necessità di assicurarsi il compimento di tragitti in automobile ha quindi l’obbligo di fare il pieno benzina entro la sera di domenica 7 novembre. Con tutti i rischi che ne conseguono
Quali problematiche: il rincaro dei carburanti