Cagiva e la MV Agusta, un pezzo di storia e non solo

Nata nel 1978, Cagiva produce una gamma di modelli stradali da 125cc a 1000cc caratterizzata da un favorevole rapporto fra contenuti tecnici – stilistici e prezzo. Questa è la presentazione della società che sicuramente è famosa per la sua MV Agusta. 

Domani addio a Castiglioni, storico patron della Cagiva

Si è spento all’età di 64 anni in una clinica nel centro lombardo di Varese, il suo nome era Claudio Castiglioni. Forse sconosciuto per i più giovani, non certo per i veri appassionati del mondo delle due ruote. Castiglioni era infatti il patron storico della Cagiva, l’azienda che venne fondata nel lontano 1950 da Giovanni Castiglioni. Questo la frase che Claudio aveva postato sul sito della casa motoristica: “Le moto sono oggetti che fanno sognare. Hanno colori e suoni diversi, hanno forme che rivelano l’ispirazione di chi le ha concepite. A volte queste creazioni sono autentici oggetti d’arte motoristica che trasformano il progettista in artista“. Con l’entrata in campo di Claudio, la Cagiva (che poi dirà addio al palcoscenico del Motomondiale nel 1994) acquista sempre più spazio nel panorama motociclistico, togliendosi non poche soddisfazioni nella classe regina, grazie ad autentici  fuoriclasse come i piloti americani Eddie Lawson, che regalerà alla “rossa di Varese” la prima storica vittoria in Ungheria, e John Kocinski. Senza ovviamente tralasciare i successi ottenuti nella Dakar con Edi Orioli. A Castiglioni, inoltre, si deve il rilancio, sia su pista che sul mercato, di un’altra grande casa come la Ducati, ma anche quello del marchio MV Agusta di cui fino a oggi è stato il simbolo. I funerali si scolgeranno domani, alle ore 14 nella chiesa della Brunella a Varese.

PILLOLE DI STORIA – La Cagiva era nata originariamente come produttrice di lavori di carpenteria metallica. Già a partire dalla scelta del nome della propria azienda, il fondatore volle riunire in un termine molto semplice, sia le inziali del proprio nome che quella della localizzazione geografica degli impianti (il nome significa infatti CAstiglioni GIovanni VArese). Entrò nel business delle due ruote nel 1978, prima con una scuderia di due moto da corsa affidate a Gianfranco Bonera e Marco Lucchinelli, poco dopo rilevando lo stabilimento di Schiranna dove venivano prodotte le AMF-Harley Davidson (e prima ancora le gloriose Aermacchi).

Cagiva Raptor 125, l’alternativa allo scooter

raptorStufi dei soliti scooter? Arriva dalla Cagiva una novità che potrebbe mettere in difficoltà il florido mercato degli scooter. Stiamo parlando dell’ultimo nato nella casa italiana di motociclette, il Raptor 125, una moto naked sportiva che riesce ad appassionare. Nato a metà tra uno scooter e una vera moto sportiva, la Raptor 125 permette al pubblico di guidare un veicolo aggressivo, ma non pericoloso, magari in attesa di fare il grande passo e puntare su una moto più potente. La Raptor 125 è più indicata, però, al pubblico giovanile, vista la sua linea sportiva dal carattere frizzante che fonda le radici nello stile e nella tecnologia della Planet. Il nome deriva dalla sorella maggiore X-Raptor da cui ha preso spunto per il faro anteriore, per la sella ridisegnata e adatta anche al passeggero e per il parafango anteriore protettivo.

Mv Agusta, i modelli del mito (Photogallery)

Mv Agusta

La storia di Mv Agusta è di quelle non semplici, a causa di una serie, continua nel tempo, di consegne e passaggi di proprietà della casa a due ruote.

Si parte con Meccanica Verghera Agusta, in attività dal 1945 al 1977, poi il marchio MV fu ceduto nel 1990 alla Cagiva e nel recente passato (siamo nel 2008) MV Agusta passa al gruppo Harley Davidson.

Fino alla recente volontà di mettere nuovamente sul mercato la marca. In questo travaglio societario, tuttavia, l’azienda non ha mai smesso di produrre modelli di moto da favola e capaci di stimolare l’interesse del popolo, numerosissimo e competente, di centauri.

Nella carrellata di Mv Agusta che proponiamo in calce, è evidente come i segni della storia non abbiano scalfito il mito.

Cagiva Raptor 125 e Mito SP525, fascino intramontabile

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L’irresistibile ascesa di Cagiva prosegue attraverso successi di mercato e acquisizioni strategiche di marchi in rampa di lancio. La Cagiva fa innamorare, la si sposa per sempre. Ecco due esempi di moto apprezzate in ogni parte del pianeta.

Raptor 125
Evoluzione dalla base stilistica e tecnica della Planet, la Raptor 125 deve il suo nome all’introduzione di alcuni stilemi ereditati dalle sorelle maggiori, come il faro anteriore, la nuova sella ridisegnata per il passeggero ed il manubrio della V-Raptor.

Nuovo è anche il parafango anteriore caratterizzato da un profilo più avvolgente ed il porta targa di derivazione X-Raptor. Tecnicamente la Raptor 125 riceve un nuovo impianto di scarico dotato di silenziatore estraibile ed un nuovo leveraggio della sospensione posteriore che determina una distribuzione dei pesi più concentrata all’avantreno.

Pogliani per moto: nuovo, usato e accessori di ogni marca

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Una delle buone nuove per tutti gli appassionati di motociclismo che necessitano di dare un occhio ai conti della  spesa per tirare fino a fine mese è quella di aziende che nascono con lo scopo di garantire ottimi prodotti del mercato dell’usato.

Una di queste è il gruppo Pogliani, messo in piedi dall’intraprendente Giulio Pogliani che, nel lontano 1952 aprì un piccolo negozio in Piazzale Lagosta a Milano, ereditato dai figli Luigi e Attilio. In possesso della passione per le due ruote del papà i due, nel corso degli anni, per soddisfare le richieste dei clienti ed adeguarsi all’evoluzione del mercato, creano altri punti vendita in sedi più ampie.

Marchi di qualità e prodotti capaci di soddisfare qualunque palato: il megastore delle due ruote tratta ognuno dei marchi in auge, da Kawasaki a Piaggio, da Cagiva a Peugeot, da Aprilia a Gilera e via dicendo.

MVAgusta F4, il meglio di Cagiva

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La F4 di Cagiva rappresenta, con le sue innumerevoli innovazioni, un punto di riferimento a livello mondiale.

Tecnologia, design e desiderio di realizzare una moto tecnicamente ed esteticamente superiore hanno consentito di elevare la F4 al di sopra di qualsiasi moda, rendendola un oggetto unico al mondo.

Ogni dettaglio è stato concepito per aumentarne il fascino in movimento, trasmettendo al tempo stesso impressioni più tecniche quali sicurezza, stabilità e qualità costruttiva.

Il telaio della F4 è composto da un traliccio di tubi tondi di acciaio 25 CrMo4 saldatoa TIG cge avviluppa il motore, collegandosi posteriormente a piastre fulcro – forcellone realizzate in lega leggera, alle quali è collegato il traliccio reggisella, amovibile, in lega di alluminio.